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direttore Paolo Pagliaro

Il servizio sanitario
alla prova più difficile

Il servizio sanitario <br>alla prova più difficile

di Paolo Pagliaro

In 10 anni di politiche di risparmi sulla sanità, sono stati tagliati circa 70.000 posti letto. Da qui bisogna partire per rispondere alla domanda se il sistema sanitario nazionale sia attrezzato per far fronte a un’ipotetica epidemia di coronavirus. E da qui parte Carlo Palermo, segretario dell’Anaao, il sindacato dei medici, per spiegare a Quotidianosanità perché nei giorni scorsi sia stato necessario preallertare l’Esercito e l’Aeronautica, che hanno messo a diposizione della Protezione Civile rispettivamente 3.400 e 1750 posti letto.

Un’incognita è rappresentata anche dalla rete dei reparti di terapia intensiva, che in Italia sono circa 500 con mediamente 8 posti letto ciascuno. Normalmente questi reparti – ad altissima tecnologia ma anch’essi alle prese con la carenza di personale - sono occupati all’80-85 per cento e secondo il segretario dell’Anaao avrebbero molti problemi a dover gestire un ipotetico acuirsi della crisi.
E’ più ottimista Guido Bertolini, responsabile del Gruppo italiano per la valutazione degli interventi in terapia intensiva, una squadra di ricerca dell'istituto Mario Negri di Milano. Secondo lui c’è un ampio margine per far fronte a eventuali ulteriori richieste, E se poi i letti in terapia intensiva non bastassero c'è sempre la possibilità, dice Bertolini, di rinviare gli interventi chirurgici non urgenti liberando così un altro 20 per cento di posti.
Ma è il peggiore degli scenari. E’ possibile che nulla di tutto questo accada, e che in primavera così come è venuta scompaia quella che la virologa Ilaria Capua ha declassato a simil-influenza

(© 9Colonne - citare la fonte)