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direttore Paolo Pagliaro

Coronavirus, Basioli (Cgie):
in Brasile attenzione
per comunità italiana

Coronavirus, Basioli (Cgie): <br> in Brasile attenzione <br> per comunità italiana

Abbiamo intervistato Rita Blasioli, consigliera del Brasile e membro del Comitato di Presidenza del Cgie, il Consiglio Generale degli Italiani all'Estero.

Blasioli, lei fa parte del Comitato di Presidenza del CGIE quale rappresentante della nostra comunità in Brasile e America Latina. Come sta vivendo, le vicende italiane del Coronavirus la comunità italiana a San Paolo e in brasile in genere? 
“Fino a qualche giorno fa la Comunità Italiana era molto preoccupata e in apprensione per la situazione italiana, quasi tutti noi abbiamo familiari in Italia (io tutta la mia famiglia di origine e una figlia) e quindi accompagniamo in tempo reale la situazione quasi surreale che stiamo vivendo. Ma da qualche giorno anche la situazione in Brasile si sta aggravando, dai primi casi autoctoni, provenienti soprattutto dall'Europa, Italia in primis vista la grande vicinanza tra i due Paesi e dagli Stati Uniti, ci sono già trasmissioni interne e i numeri dei contagi salgono. Quindi la preoccupazione si è spostata anche verso le nostre collettività in loco e per la popolazione in generale, soprattutto nei confronti di coloro che non possono isolarsi - come il Ministero della salute ha già suggerito di fare - per questioni di lavoro, persone che lavorano alla giornata e che se non escono non hanno cosa riportare a casa”. 

 Le nostre autorità diplomatiche consolari si stanno muovendo in qualche modo in particolare e sono avvertite vicine dai nostri connazionali in questa situazione? 

Personalmente lo scorso giorno 16, insieme agli altri due colleghi del CGIE, ho partecipato a una riunione con il nostro Ambasciatore Francesco Azzarello. Tutto l'incontro si è svolto intorno alle misure da adottare per la tutela tanto dei connazionali così come di tutti i funzionari della rete. È stato attivato un sistema di lavoro a distanza, mantenendo però tutti i servizi di urgenza”.

E voi, come Comites e CGIE a San Paolo, vi siete riuniti per discutere come muovervi o avete promosso qualche iniziativa nei confronti dell'Italia o della stessa comunità italiana locale? 

“Come CGIE e Comites il giorno 10 marzo abbiamo realizzato una riunione con l'Enit, quando abbiamo deciso di incontrarci non c'era ancora tutta l'emergenza e lo scopo era soprattutto analizzare il Protocolla d'intesa sottoscritto tra CGIE ed Enit per attività di promozione del nostro territorio. Naturalmente tutto ciò è stato rimandato ad attività future e ci siamo concentrati su quanto potevamo fare in questo primo momento per i nostri connazionali in Italia.

Come Ambasciata sono già stati resi noti i dati del Conto della Protezione Civile per far convergere lì le donazioni, noi però stiamo studiando la possibilità di attivare anche un conto corrente locale, per coloro che volessero fare donazioni di minori importi da poi ritrasmettere alla protezione Civile. Spero che a breve questo possa realizzarsi. Certamente seguiremo anche l'evolversi della situazione locale e prendere delle iniziative per la nostra Collettività”. 

 E la rete associativa e dei patronati come si sta muovendo?

 “Come coordinatrice del Patronato Acli posso affermare che tutti noi Patronati abbiamo appreso con grande soddisfazione e sollievo la posticipazione della campagna CEV per i nostri pensionati che sarebbe dovuta partire questo mese. La campagna è stata posticipata, per ora dal mese di agosto a dicembre 2020. La maggior parte di noi ha già sospeso il ricevimento del pubblico, messo a disposizione dell'utenza numeri di telefono WhatsApp ed e-mails, garantendo il lavoro a distanza. Quanto alle Associazioni non ho informazioni dettagliate, ma so che il Comites di San Paolo, a partire da oggi, adotterà la stessa modalità dei patronati. La situazione in Brasile, per ora è sotto controllo, ma nelle città più numerose – la grande San Paolo conta circa 18 milioni di abitanti – la prevenzione sarà ciò che potrà fare la differenza, sono già state chiuse le scuole, università, teatri, cinema; proibite tutte le forme di aggregazione e, a partire da lunedì prossimo, saranno chiusi anche shopping e palestre. Nessuna struttura sanitaria, per quanto tutta la terapia intensiva è già stata resa disponibile solo per il controllo della Covid 2019, potrà reggere numeri di questo tipo. Noi cerchiamo di informare il più possibile soprattutto i nostri anziani sulla necessità di rimanere a casa. Spesso è difficile convincerli, ma portiamo come esempio quanto purtroppo sta succedendo nel nostro Paese. E preghiamo per tutti, perché presto possiamo trasformare i nostri abbracci, oggi solo virtuali, in abbracci stretti e carichi di immensa amicizia ed affetto”. 

(© 9Colonne - citare la fonte)