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direttore Paolo Pagliaro

CORONAVIRUS, FONTANA:
LA DISCESA È VICINA

La discesa è vicina. Di questo si è detto convito nel consueto punto stampa per fare il punto sull’emergenza Covid, il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Quello odierno, ha detto, “è un altro giorno positivo perché stiamo assistendo a questo procedere in linea senza aumenti rispetto ai giorni precedenti, dunque si sta verificando quanto previsto dagli esperti, secondo i quali già nei prossimi giorni potremmo assistere a questa benedetta discesa nel trend dei contagi”. Fontana ha richiamato l’attenzione sull’imperativo di non abbassare la guardia e sul “rispettare l’ordinanza” sulle regole del contenimento siciale. Per favorire l’attività di controllo sono “stati stanziati 464mila euro a favore delle polizie locali per incrementare i controlli, non vogliamo che le belle giornate rovinino la fatica e il lavoro fatti fino a oggi”. Nel pomeriggio verrà inviata, dice Fontana “una lettera con risposte rigorosamente scientifiche ai sindaci. Ho dato già spiegazioni, ma oggi lo faremo per iscritto.”

 Per quanto riguarda la questione dei test sierologici, Fontana ribadisce che “Regione Lombardia si muove nel rispetto della scienza, non fa iniziative avventate. Da giorni è stato dato l’incarico all’università di Pavia perché esamini e valuti tutti i tipi di test esistenti in questo campo, per individuare se vi sia un test scientificamente valido”. E assicura: “Dovremmo avere presto delle risposte e appena le avremo, le comunicheremo alla stampa e se troveremo un test valido ed efficace lo useremo.” Il governatore fa riferimento a Zaia che “si muove nella stessa maniera, con le università in attesa di test validati”. Fontana sottolinea poi che “sulle RSA si sta facendo quanto necessario per valutarle in base ai casi e alle necessità.” E alla domanda se i 10mila contagiati tra i sanitari non rendano utile procedere a tappeto con i tamponi, Fontana risponde che “stiamo rispettando le direttive del Ministero e dell’ISS, ci atteniamo alle misure. Fra sanitari e socio sanitari le persone addette sono 500mila, non si può pensare che da un giorno all’altro vengano fatti tutti questi test. Si rispettano le misure.” (2 apr - cri)

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