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CORONAVIRUS, I NUMERI
SI CONFERMANO STABILI

CORONAVIRUS, I NUMERI <br>SI CONFERMANO STABILI

I numeri odierni della Protezione civile sulla diffusione del coronavirus si confermano stabili, pur senza veder trasformato in discesa il plateau dei contagi. Il totale dei positivi sale a 83.049 persone, con un incremento di 2.477 rispetto a ieri. Del totale dei positivi, 4.053 sono attualmente in terapia intensiva, 28.540 sono ricoverati con sintomi. La maggior parte dei positivi, 50.456, cioè il 61% del totale, è in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Il numero è cresciuto anche in percentuale, quindi si è ridotto il numero degli ospedalizzati. Il numero totale dei guariti ha toccato quota 18.278 (+1.431). Purtroppo, si sono registrati anche 760 decessi, con il totale che sale a 13.915 persone. "Da qualche giorno, almeno dal 27 marzo, stiamo assistendo a una riduzione degli incrementi dei ricoverati e di chi è in terapia intensiva. Il numero di questi ultimi oggi è molto contenuto, da ieri l'incremento è stato di 18 persone. C'è una stabilizzazione ma non so dirvi se abbiamo iniziato o quando inizierà la decrescita - ha detto Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, che ha fornito i numeri nel consueto appuntamento delle 18 - Posso dire, però, che dobbiamo mantenere alta l'attenzione, perché basta un nulla che si possano innescare meccanismi di riavvio del contagio". prima di rispondere alle domande dei cronisti, Borrelli ha sottolineato la generosità di piccoli e grandi donatori che hanno permesso alla Protezione civile di raccogliere a oggi 101.000.246 euro in un fondo per l'emergenza. 

Sollecitato quindi dalla stampa, Borrelli si è soffermato sul numero totale dei tamponi effettuati e su come questo debba essere considerato, in virtù del fatto che ne vengono compiuti anche tre su un singolo paziente: "Noi comunichiamo il numero che ci viene dato dalle Regioni, secondo le indicazioni del ministero della Salute - ha spiegato - C'è una indagine epidemiologica condotta dall'Istituto superiore di sanità, e nell'attività in corso stanno verificando anche il numero reale delle persone che hanno fatto i tamponi". Il capo della Protezione civile ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche sul supporto offerto alla Regione Lombardia: "Con loro stiamo lavorando molto bene tecnicamente. Come in tutte le regioni mandiamo dispositivi di protezione, attrezzature, medici e tutto il supporto necessario. Alla Lombardia, che è la regione più colpita, abbiamo inviato la maggior parte degli aiuti rispetto alle altre regioni. In proporzione, su circa 45 milioni di mascherine che abbiamo distribuito, in Lombardia ne è andato circa il 17 per cento". Tema di stretta attualità è l'utilizzo dei testi sierologici per permettere ai lavoratori di riprendere il lavoro nelle aziende, come ipotizzato dalla Ducati: "I test sierologici sono un argomento d'attualità, anche del Comitato tecnico scientifico e dell'Istituto superiore di sanità - ha ammesso Borrelli - Si sta discutendo e si sta individuando una linea tecnico-scientifica. Una risposta adeguata potrà arrivare domani nel corso della riunione che i presidenti dell'Iss e del Css terranno alle 12 all'Istituto superiore di sanità. Noi attendiamo una riposta dagli scienziati". Il focus scientifico di giornata è stato affidato al dottor Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento Epidemiologia e Lavoro dell'Inail. Iavicoli ha parlato dei "numeri epidemiologici degli operatori sanitari", che rappresentano "il 9.7% di tutti i contagiati". Ha inoltre annunciato che l'Inail, "insieme al Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi, offrirà una piattaforma e una guida per gli operatori di psicologia che lavorano all'interno delle aziende sanitarie per garantire una rete coordinata di supporto e di prevenzione del burnout. In chiusura, sia Iavicoli sia Borrelli hanno mostrato cautela nell'analizzare il prossimo futuro. In merito alla riapertura delle aziende, Iavicoli ha dichiarato che bisognerà "affrontare le cose con gradualità". Nel quadro più generale, invece, Borrelli ha detto di augurarsi che nel mese di maggio ci sia in una situazione migliore di oggi, "ferme tutte le cautele  ancora da osservare. Io, però, sono realista - ha concluso - e non voglio instillare facile ottimismo".

(© 9Colonne - citare la fonte)