di Paolo Pagliaro

(22 aprile 2020) Lombardia e Veneto, le più europee tra le regioni italiane, hanno molte caratteristiche in comune. compreso il fatto di essere amministrate entrambe dalla Lega. Ma quando si è trattato di arginare l’epidemia di coronavirus le due regioni hanno avuto approcci e ottenuto risultati molto diversi. La Lombardia sta purtroppo registrando un tasso di mortalità più che doppio rispetto al Veneto.


Sulle ragioni della maggiore fragilità lombarda indaga il portale “Scienza in Rete”. La conclusione riguarda l’organizzazione sanitaria ed è che mentre in questi anni il Veneto ha continuato a sostenere una forte rete di sanità pubblica con il coinvolgimento della comunità, la Lombardia ha preferito invece puntare su cliniche e ospedali, trascurando i presidi medici sul territorio. 
In Lombardia ci sono tre laboratori di sanità pubblica, in Veneto ce ne sono dieci. I servizi domiciliari per anziani, disabili e persone con patologie croniche in Veneto sono il doppio che in Lombardia.


La decisione della Lombardia di curare i pazienti in ospedali e strutture socio-sanitarie, ha influito non poco sulla diffusione del contagio, con conseguenze drammatiche anche per medici e infermieri. Intervistato dal Financial Times, Giorgio Palù, professore di neuroscienze a Philadelphia e presidente uscente della Società europea di virologia nonché consulente della Regione Veneto, ha ipotizzato che sull’approccio della Lombardia abbia influito il fatto che in quella regione è particolarmente forte la sanità privata, L’amministrazione regionale ha subìto pressioni politiche, ha aggiunto il professore.