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direttore Paolo Pagliaro

Tra governo e Regioni
un diluvio normativo

Tra governo e Regioni <br> un diluvio normativo

di Paolo Pagliaro

(15 maggio 2020) Nei giorni scorsi l’Inps ha spiegato che i ritardi nel pagamento della cassa integrazione sono da attribuire ad alcune Regioni che non hanno trasmesso tempestivamente le richieste. Ieri è stato invece il ministero della Salute a comunicare che cinque Regioni non avevano inviato dati sufficienti per poter valutare lo stato di rischio alla vigilia del “rompete le righe” di lunedì prossimo. D’altra parte, ci sono Regioni che accusano il governo di un eccesso di interventismo e altre che lo rimproverano del contrario, cioè di essere stato a lungo assente. Il presidente del Consiglio è stato criticato sia per essersi fatto vedere in Lombardia, sia per esserci andato tardi. La leale collaborazione tra Stato e Regioni – presupposto della legislazione concorrente in materia di tutela della salute - sembra in definitiva una delle vittime della pandemia. 
Il centro studi FB & Associati ha calcolato che a fronte dei 200 provvedimenti adottati in questo periodo dal governo, le Regioni ne hanno varati ben 468. Un vero e proprio diluvio normativo. Il governo ha prodotto decreti legge e decreti del presidente del consiglio, disposizioni del ministero della Salute e della Protezione civile, decreti ministeriali. Le Regioni hanno risposto con le ordinanze. In molti casi efficaci, si direbbe, visto che le Regioni più prolifiche di normative sono state Abruzzo, Toscana, Campania, Calabria e Lazio, che alla fine risultano tra le meno colpite dal coronavirus. 
Gli autori dello studio ritengono che in questi cento giorni ci sia stato un imponente stress test del Titolo V della Costituzione, con il rischio che la divergenza tra provvedimenti nazionali e regionali generasse frizioni in settori di grande rilevanza economica e sociale come imprese, trasporti, scuole. Da lunedi questo rischio aumenta.

(© 9Colonne - citare la fonte)