Era l’11 marzo, a quarantena appena iniziata, quando uscì sul balcone per il suo primo concerto: 60 giorni di “balcony music” dopo, ha unito un quartiere. Ci troviamo a Roma, all’Alessandrino - periferia est della città - e tra case basse e viuzze che prendono in prestito i nomi di piante e fiori Lorenzo Marte ha sfruttato la musica per creare una comunità. Attore, cantante, chitarrista (autodidatta): Lorenzo lavora in radio, da 7 anni vive all’Alessandrino ma del quartiere conosceva poche persone. Adesso, invece, in zona tutti lo conoscono come il “menestrello” dell’Alessandrino. “Il primo giorno mi convinse a uscire un signore col bongo sul tetto di una casa di fronte, il giorno dopo mi sono organizzato con cassa e microfono e da lì è iniziato tutto”, ci racconta. Ogni giorno, per 60 giorni, alle 18 Lorenzo usciva con la sua chitarra riuscendo a non saltare neanche un appuntamento. “All’inizio - spiega - non sapevamo quanto sarebbe durata la quarantena, doveva essere due settimane. Poi è stato chiaro che sarebbe andata per le lunghe e lì ho capito che l’appuntamento poteva essere ancora più importante”. Nonostante passasse il tempo le persone che si affacciavano per ascoltarlo erano sempre più numerose (“E se ritardavo qualche minuto mi chiamavano”, dice ridendo) e ben presto si è creato un gruppo: “Abbiamo festeggiato insieme 3 compleanni e una nascita. Era un momento di aggregazione. C’è chi mi ha portato una torta, chi mi ha dipinto un quadro, chi mi ha scritto una poesia, ho ricevuto tanto affetto”. Lorenzo ha iniziato i suoi concerti col cappotto e li ha terminati in maglietta a maniche corte. Il futuro? “Lo vedo col sole”, afferma con ottimismo. La quarantena è finita e i concerti sul balcone, qui all’Alessandrino, pure. Ma il quartiere ha ormai il suo menestrello che continua ad alzare il volume in diretta Facebook, con concerti quotidiani sul gruppo “Radio Alessandrino”: la fase 2 della “balcony music” è iniziata. (sip - 19 mag)