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direttore Paolo Pagliaro

L’affitto dei negozi
un problema sociale

L’affitto dei negozi <br> un problema sociale

di Paolo Pagliaro

(26 maggio 2020) Con due diverse sentenze il tribunale civile di Venezia ha stabilito che non deve pagare l’affitto il commerciante costretto a interrompere l’attività a causa dei decreti governativi che hanno imposto il lockdown. In un caso è stato accolto il ricorso di un negozio d’abbigliamento ospitato all’interno di un centro commerciale a Marghera. Avrebbe dovuto pagare circa 50 mila euro per i canoni di febbraio, marzo e aprile. Il secondo caso riguardava un commerciante di prodotti in pelle nel centro storico veneziano: in via d'urgenza anch’egli ha ottenuto un decreto con il quale il giudice ha ordinato alla banca che aveva prestato fidejussione a garanzia del contratto di non procedere al versamento delle somme reclamate dalla proprietà.
I commercianti si erano appellati al codice civile, che prevede l'impossibilità di onorare un contratto per causa non imputabile al debitore o per effetto di avvenimenti straordinari e imprevedibili.
Le sentenze di Venezia diventeranno probabilmente un importante precedente per le molte cause post-coronavirus che si annunciano nei tribunali italiani. C’è da dire, però, che secondo quanto riferiscono le associazioni di categoria, la maggior parte dei commercianti sta cercando di trovare un accordo con i proprietari, evitando contenziosi giudiziari sempre costosi e spesso sgradevoli sul piano umano.
Un incentivo a risolvere pacificamente un problema che rischia di diventare una bomba sociale viene dal decreto governativo che introduce un bonus del 60% sul canone d’affitto per i mesi di marzo, aprile e maggio. Commercianti, artigiani, professionisti possono cedere questo credito d’imposta alla banca oppure alproprietario dell’immobile, in cambio di uno sconto di uguale importo sul canone.


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