Il lavoro sta partendo, ce la dovremmo fare: spero che la risposta sia anche veloce perché noi siamo uno dei 27 Paesi, mi immagino la congestione di programmi e piani che arriverà a Bruxelles”. Lo afferma Vittorio Colao, capo della task force per la ricostruzione, dialogando in videoconferenza con Tito Boeri all’edizione online del Festival dell’economia di Trento, in merito alla presentazione dei piani nazionali per il Recovery Fund. “Dobbiamo formulare un buon piano e dobbiamo cominciare ad attuare alcune riforme con un po’ di coraggio rispetto al passato, ma adesso – aggiunge - il coraggio ce lo dà la situazione perché non è che si può temporeggiare. Dobbiamo  cogliere l’opportunità di trasformare costi in investimenti, le cose su cui tra 5-10 anni potremmo dire ‘è stata dura ma ne valeva la pena’”.

PA. Tanti i temi affrontati da Colao nella conversazione con il direttore scientifico del Festival, dall’ambiente, alla pubblica amministrazione, al fisco. “La resilienza del sistema anche ambientale è una delle prime cose che dobbiamo vedere come obiettivo di lungo termine” sostiene il capo della task force, sottolineando la necessità di “rendere l’Europa più resiliente dal punto di vista ambientale e sanitario”. Poi un’articolata riflessione su come dovrebbe cambiare la Pa: “La Pubblica amministrazione deve essere uno dei punti di forza di un Paese e questo non è sempre il caso, il tema dovrà essere al centro del Recovery Fund”. “Un grosso tema – aggiunge - è l’opportunità derivante dalla tecnologia, le pubbliche amministrazioni costituite molto tempo fa, dopo la guerra, si sono spesso evolute in piccoli step e non c’è stato un disegno su come possono dare servizi. Vedo i Paesi piccoli, sotto i 10 milioni di abitanti, molto avvantaggiati, perché hanno fatto un salto nella capacità di erogare servizi e digitalizzare avendo un rapporto personalizzato con gli individui".  “E’ un tema che proporremo nel rapporto finale, è un tema di rapporto e di fiducia tra Stato e cittadini” sottolinea Colao, spiegando invece che un “secondo tema è la sovra-normazione, che nasce da mancanza di fiducia e comportamenti sbagliati”, in Italia "la sovra-normazione si è geologicamente stratificata e siamo in una situazione di non fiducia più che di supporto” sostiene il capo della task force invocando “più fiducia e meno oneri su funzionari e dirigenti pubblici, oberati di complessità”. Colao individua la necessità di un “sistema moderno, di un approccio basato su tanta tecnologia: pensare anche norme, processi di erogazione dei servizi e controlli in chiave digitale permette di fidarsi di più”.

IMMUNI. Il capo della task force, a proposito di fiducia, interviene anche sulla app Immuni: “Non credo di avere molti problemi se il Sistema sanitario sappia cosa ho, come sto, se anche lo sa non mi interessa, è il rapporto di lealtà con il mio Stato che fa anche prevenzione”. “Se il mio dato aiuta qualcuno a fare ricerca e una sperimentazione medica migliore, in un sistema a sanità pubblica questo ha un suo valore” aggiunge Colao, che sottolinea: “Questo tipo di discussione deve evolvere, deve diventare un po’ più sofisticata nella comprensione e anche un pochino meno ideologica. Sui social raccontiamo tutto di noi ma questo non crea problemi”.

FISCO. Poi il manager si pronuncia anche sui temi del fisco e dell’evasione: “Non penso ci siano solo i cattivi che vogliono evadere, c’è anche confusione, complicazione e mancanza di coordinamento. Deve essere un tema che si coordina a livello superiore” e anche sulla web tax secondo Colao l’Europa non deve procedere in ordine sparso. "Concettualmente con lo smartphone non c’è più bisogno del contante e neanche dei pos – aggiunge - bisogna creare incentivi sia per chi paga che per chi riceve pagamenti e garantire una fluidità che oggi non c’è, non vedo un approccio violento a questo problema ma bisogna progredire con decisione. Già che esistano banconote di grosso taglio è sbagliato”. (Roc . 29 mag)