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direttore Paolo Pagliaro

Una buona ragione
per dire sì al Mes

Una buona ragione <br> per dire sì al Mes

di Paolo Pagliaro

(4 giugno 2020) Si contestano le cosiddette condizionalità dei prestiti, come se esistessero in natura prestiti senza condizioni, mentre si parla molto poco degli interessi che per questi prestiti dobbiamo pagare. La disputa sul Meccanismo europeo di stabilità è un caso di scuola. 
Per l’Italia si profila la possibilità di disporre di circa 36 miliardi di euro a un tasso prossimo allo zero. La condizione che pone l’Europa è che questi soldi vengano usati per la sanità. Ma la discussione pubblica da oltre un anno è stata impostata in modo che tutti parlino della condizione – anzi, delle condizionalità – e nessuno dei tassi di interesse.
E’ puro masochismo per un Paese che dal 1980 ad oggi ha speso per interessi sul debito più del debito stesso, e cioè 2.707 miliardi di euro. Più o meno 185 milioni di euro al giorno, circa 7,7 milioni ogni ora.
Ciò vuol dire, ad esempio, che l’Italia spende ogni anno per interessi più di ciò che spende per l’ istruzione. Come ha ricordato Carlo Cottarelli, i 36 miliardi del Mes a tassi quasi zero per 10 anni consentirebbero all’Italia di risparmiare 500 milioni all’anno, circa 9 volte più di quanto risparmierebbe con il taglio dei parlamentari. 
Il Mes è in grado di versare ogni mese il 15%  dell’importo richiesto. Questo significa che nell’arco di circa sette mesi il Paese assistito potrà ricevere l’intero importo richiesto. Si tratta di un tempo record, e non solo per l’Eurozona. Il no dell’Italia diventa sempre più inspiegabile.

(© 9Colonne - citare la fonte)