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Bicamerale per gli italiani nel mondo: sì di Comites e patronati

Bicamerale per gli italiani nel mondo: sì di Comites e patronati

La proposta di istituire una commissione bicamerale per gli italiani nel mondo trova il placet della rappresentanza e dell’associazionismo all’estero. Convocati in audizione alla Camera, infatti, Comites e patronati dicono sì all’organismo che - su impulso di tutti gli eletti all’estero - dovrebbe nascere in questa XVIII legislatura mentre per il Consiglio generale degli italiani all’estero, audito ieri a Montecitorio, la bicamerale rappresenterebbe il tassello mancante di tutta l’architettura. Tutti d’accordo anche su un punto: la rappresentanza italiana all’estero dovrà essere coinvolta nei lavori della futura commissione. “La costituzione di una bicamerale per noi va nella direzione giusta, è un’iniziativa importante, idonea e da portare a casa”, ha detto il presidente del Comites di Londra, Pietro Molle soffermandosi sulla numerosa comunità italiana in Gran Bretagna. “Una collettività che con il proprio lavoro è riuscita a distinguersi e ha promosso in ogni campo il made in Italy e che deve poter pretendere che le aspettative con vengano disattese – sottolinea Molle -. Per questo poniamo fiducia e speranza nella bicamerale”. Secondo il presidente del Comites di Parigi, Vincenzo Cirillo, “lo Stato dovrebbe far conoscere e riconoscere l’importanza dei Comites, prevedendone la modernizzazione e l’alleggerimento burocratico. Oggi come non mai questa commissione è necessaria, ma dovrebbe esserci l’obbligo di fare una relazione tutti gli anni, inoltre dovrebbe essere prevista anche una consultazione regolare dei Comites”.
Anche per Luciano Alban, presidente del Comites di Zurigo “è fondamentale istituire una bicamerale per le questioni degli italiani all’estero, in modo da avere il polso di ciò che funziona nei vari Paesi. Il suo lavoro dovrà concentrarsi nel dare delle risposte più celeri alle problematiche che si pongono di volta in volta”. La coordinatrice Intercomites Svizzera, Grazia Tredanari, parla di “un’interlocuzione preziosa” che si instaurerebbe tra bicamerale e Comites: “Sarebbe opportuno che i Comites possano essere interlocutori perché siamo vicini al territorio e conosciamo meglio di chiunque altro la realtà. L’emigrazione italiana è una realtà variegata e le esigenze sono cambiate. Le leggi e gli accordi, che sono fermi agli anni ‘70, hanno la necessità di cambiare sia per la nuova sia per la vecchia emigrazione”. “Dopo anni di battaglie, sarei molto felice se venisse istituita questa commissione”, è il commento del coordinatore Intercomites Germania, Tommaso Conte, secondo il quale per aumentare la partecipazione alle prossime elezioni dei Comites, che avranno luogo il prossimo anno, bisognerebbe “aumentarne l’attrattività attraverso un maggiore ricambio generazionale”. Anche per i patronati l’istituzione di una bicamerale agevolerebbe il lavoro. “Siamo entusiasti all’idea che venga istituita una commissione per gli italiani nel mondo nella quale si immaginano coinvolti anche i parlamentari eletti in Italia. Sarebbe un modo per creare un legame forte tra il lavoro dei patronati e le politiche per il Paese”, afferma Andrea Malpassi, dell’INCA-Cgil. “Parere più che positivo” dall’INAS-Cisl: la bicamerale “potrebbe essere un momento di sintesi molto importante. L’auspicio è di vedere inserite nel lavoro della commissione tante tematiche a noi care”, sottolinea Gianluca Lodetti dell’INAS-Cisl.
Con la bicamerale “potremo avere un interlocutore con il quale confrontarci fattivamente sulle proposte che da tempo abbiamo avanzato” afferma invece Maria Candida Imburgia dell’Ital-Uil, secondo la quale “ci deve essere un riconoscimento del ruolo dei patronati. Ogni giorno accogliamo milioni di cittadini italiani all’estero e siamo garanti dei loro diritti”. “Sostegno per la ricerca della casa e del lavoro e l’apprendimento della lingua sono ancora le richieste che emergono con più forza tra i nostri connazionali all’estero e alle quali il nostro sistema paese non riesce a dare una risposta complessiva. È necessario rinnovare in questo senso la mission dei patronati e la bicamerale ci può aiutare a fare il salto di qualità”, spiega Matteo Bracciali delle ACLI. Massimo Ungaro, deputato di Italia Viva eletto all’estero, ribadisce l’importanza di Comites e patronati (“Spesso voi siete il primo punto di contatto per gli italiani nel mondo e svolgete un ruolo essenziale”) e assicura che le proposte di legge per l’istituzione della bicamerale “hanno l’obiettivo di garantirne l’insediamento automatico in ogni legislatura. Lo sforzo non sarà vano”. “Lo spirito della bicamerale sarà quello di fungere da punto riferimento per l’elaborazione delle politiche sull’emigrazione in collaborazione con i corpi intermedi: associazionismo e rappresentanza – ribadisce infine Fucsia Nissoli, deputata di Forza Italia eletta all’estero -. Lo Stato deve sostenere di più il ruolo dell’associazionismo e la bicamerale dovrà guardare con attenzione al modo di sostenerlo”. (sip – 16 giu)

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