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direttore Paolo Pagliaro

L’arte del narrare
ecco tre esempi

L’arte del narrare <br> ecco tre esempi

di Paolo Pagliaro

(24 giugno 2020) Alcune scommesse vincenti con la scrittura hanno accompagnato la stagione letteraria segnata dal coronavirus. Chi è rimasto confinato in casa, nel lungo tempo sottratto al vai e vieni dal lavoro,  ha avuto l’occasione per scoprire piccoli tesori nascosti come la saga di quattro generazioni di italiani raccontata da Giorgio Fontana nel suo “Prima di noi” edito da Sellerio.  E’ un romanzo storico che copre l’arco di un intero secolo, dalla Grande Guerra ai giorni nostri, dalla campagna friulana alle periferie milanesi, dai disertori di Cadorna ai brigatisti.   Novecento pagine per un  ripasso del Novecento in cui ciascuno può trovare uno scampolo del proprio passato.
Marco Santagata, insigne studioso, anch’egli come Fontana già vincitore di un Campiello, in piena pandemia ci ha invece regalato il racconto della giornata di un altro italiano, Francesco Petrarca. Nel suo “Il Copista”, riportato in libreria da Guanda, Santagata –che è considerato il più autorevole petrarchista contemporaneo – immagina il declino del poeta laureato, che scende dal piedistallo e si fa umano, piange il proprio  fallimento come padre, e pur seguitando a scrivere pensando ai posteri, fa il conto con gli acciacchi e le mortificazioni dell’età. Santagata, ritiene – non a torto - che un buon romanzo possa avvicinarsi a quella verità che agli studi accademici è preclusa.
Deve pensarla più o meno così anche Carlo Lefebvre, pure lui docente universitario di lungo corso,  che per la prima volta sconfina dai territori della saggistica e si cimenta con un racconto, “La fuggitiva”, pubblicato da Giunti.  E’ anche il debutto del commissario Gerard, protagonista di un thriller internazionale che Lefebvre - professore  di Geografia Economico-Politica -  ha gli strumenti per rendere credibile, ben localizzato  e appassionante.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)