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direttore Paolo Pagliaro

Sette luoghi comuni
sull’economia italiana

Sette luoghi comuni <br> sull’economia italiana

di Paolo Pagliaro

(1° luglio 2020) Due economisti che insegnano a Vienna, Philipp Heimberger e Nikolaus Kowall, hanno scritto una lettera ai loro colleghi del Nord Europa per sostenere il piano di aiuti chiamato Recovery Fund e sfatare 7 luoghi comuni sull’economia italiana. Ecco, in sintesi, di cosa si tratta.
1) Non è vero che l’Italia viva (ed abbia vissuto) al di sopra dei propri mezzi. Dal 2012, l’Italia esporta più̀ di quanto importa; e ciò vuol dire che consuma meno di quanto produce. L’Italia vive quindi non al di sopra ma al di sotto dei propri mezzi.
2) Non è vero che l’Italia sia piena di debiti. In Italia, il problema del debito è circoscritto al settore pubblico. I dati lo dimostrano con chiarezza: il livello del debito privato italiano è tra i più bassi registrati nei paesi OCSE. La questione del debito, quindi, andrebbe perlomeno circostanziata e non rappresentata come un malanno generalizzato all’intera economia italiana.
3) Il debito pubblico italiano non è dovuto alle eccessive spese dello stato. L’ origine del debito pubblico italiano è più lontana, va ricercata in quello che è successo nel corso degli anni ’80, che possono essere considerati gli anni della ‘politica spensierata’. Analizzando la dinamica del bilancio pubblico italiano a partire dal 1992, si osserva come, al netto degli interessi, esso sia rimasto sempre in attivo (ad eccezione dell’anno più duro della recente crisi finanziaria, il 2009). Un avanzo primario positivo che paesi quali Germania e Austria hanno visto molto meno frequentemente. Sembrerebbe quindi che la ‘frugalità’ abbia albergato ed alberghi più in Italia, perennemente additata come ‘cicala’, che non nelle presunte formiche d’oltralpe.
4) Non è vero che l’economia italiana è stata enormemente avvantaggiata dall’euro. Nel 2000, il tenore di vita in Italia era praticamente identico a quello della Germania (il 98,6% del potere d’acquisto pro capite tedesco). Dall’introduzione dell’euro in poi (1999), tuttavia, l’economia italiana ha cominciato a perdere terreno scivolando dietro il Regno Unito (2002) e dietro la Francia (2005). A venti anni dall’introduzione della moneta unica (2019), il reddito pro capite italiano è sceso di oltre il 20% rispetto a quello tedesco.
5) E’ falso che l’Italia non abbia fatto le ‘riforme strutturali’. Nel 2015, l’OCSE ha classificato gli “sforzi di riforma” dell’Italia come ‘significativamente superiori a quelli della Germania e della Francia’.
6) Non è vero che quella italiana sia un’economia in declino che vive quasi solo di turismo. L’industria italiana, soprattutto grazie alla forza economica delle sue regioni settentrionali, è tuttora la seconda d’Europa – anche nel caso si consideri ancora la Gran Bretagna parte della UE.
7) Non è vero infine che gli italiani siano più ricchi dei tedeschi o degli austriaci. E’ vero invece che il patrimonio privato complessivo è più basso in Italia rispetto all’Austria e alla Germania, ma è più̀ equamente distribuito.
Le osservazioni di Philipp Heimberger e Nikolaus Kowall si possono leggere integralmente sul sito eticaeconomia.it. Sono indirizzate agli economisti del Nord, ma sono utili anche agli italiani interessati a conoscere meglio se stessi.

(© 9Colonne - citare la fonte)