Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LA RICERCA: TRUMP
MEGA-DISINFORMATORE

È ormai chiaro che per arginare la pandemia da Covid-19 siano fondamentali l’adozione di semplici atti di auto-tutela personale estremamente efficaci soprattutto in mancanza di un vaccino; atti che però negli Stati Uniti, come ha riconosciuto di recente lo stesso virologo Anthony Fauci, sembrano essere diventati purtroppo una “dichiarazione politica”, soprattutto a causa dell’avversione dimostrata dal presidente Trump relativamente all’utilizzo delle mascherine. Del resto, è l’intera gestione dell’emergenza sanitaria da parte del Tycoon ad essere aspramente criticata da larga parte dell’opinione pubblica, e proprio su questo terreno si sta giocando una buona fetta della corsa alla Casa Bianca in vista delle presidenziali del 3 novembre. In tale contesto, è senza dubbio destinata a lasciare un segno la ricerca, pubblicata oggi, svolta da un gruppo di ricercatori della Cornell University che hanno analizzato 38 milioni di articoli – sui media tradizionali e online – relativi alla pandemia nei media in lingua inglese di tutto il mondo giungendo alla sconcertante conclusione che il “disinformatore supremo” della rete sui temi relativi al Covid-19 ha un nome e un cognome: Donald Trump. L’attuale inquilino della Casa Bianca è infatti menzionato in quasi il 38 per cento del materiale definito dai ricercatori come “disinformante”, ovvero propagatore di falsità sull’epidemia. Si tratta del primo esame completo sulla disinformazione riguardo al coronavirus nel web anglofono. “La più grande sorpresa è stata che il presidente degli Stati Uniti è stato il singolo più grande motore di disinformazione intorno a questa patologia”, ha detto al Nyt Sarah Evanega, direttore della Cornell Alliance for Science e autrice principale dello studio. "Questo è preoccupante in quanto comporta terribili implicazioni per la salute nel mondo reale”. Lo studio ha identificato 11 argomenti di disinformazione, comprese varie teorie del complotto, come quella emersa a gennaio che suggeriva che la pandemia fosse stata prodotta dai Democratici in coincidenza con il processo di impeachment di Trump, e un'altra che pretendeva di identificare la causa primaria dell’insorgenza della pandemia a Wuhan, in Cina, dalla passione di alcuni abitanti del luogo per la zuppa di pipistrelli. (1 0TT / deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)