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direttore Paolo Pagliaro

Perché Immuni
funziona male 

di Paolo Pagliaro

(22 ottobre 2020) Italia, Germania e Irlanda hanno messo in rete, collegandole, le rispettive. applicazioni nazionali di tracciamento anti-Covid. Ora l’italiana Immuni è in grado di interagire con la tedesca Corona-Warn-App e l’irlandese Covid Tracker. Queste tre applicazioni sono state scaricate da oltre 30 milioni di persone, 19 milioni in Germania, 9 in Italia e 2 in Irlanda. In nessuno dei tre paesi l’applicazione si è ancora rivelata decisiva per l’attività di tracciamento e dunque di contenimento dei contagi, sia perché sono ancora pochi quelli che l’hanno scaricata, sia per le difficoltà che si incontrano nella raccolta dei dati. Il sistema di tracciamento infatti funziona se tutti i casi di positività vengono segnalati all’ applicazione, cosa che ancora non accade. 
In concreto, quando un paziente viene trovato positivo, il medico dovrebbe collegarsi con il software della tessera sanitaria, ottenere un codice e darlo al paziente che a sua volta dovrebbe caricarlo su Immuni. Insomma, occorrono due gesti, quello del medico e quello del paziente.
Secondo Luca Foresti, l’inventore di Immuni, è stato un errore aver affidato alle Asl e ai medici di base il compito di segnalare al sistema la positività del paziente. Meglio sarebbe stato affidare il compito a un call center centralizzato affidato al ministero della Salute, anche perché i medici di base in questo periodo stanno vivendo sotto assedio e fanno sforzi spesso sovrumani per seguire i loro pazienti. Difficile che possano trasformarsi in informatici alle prese con software, codici e server sovraccarichi. 
Forse, come osserva oggi sul Sole Luca De Biase, i sistemi sanitari pagano il prezzo dell'ossessione per la riduzione dei costi. E la tecnologia che può servire a rendere un sistema più efficiente, talvolta ha l’effetto di denunciarne l'inefficienza.

(© 9Colonne - citare la fonte)