Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

MESSICO, IL COVID ORMAI
PIU’ LETALE DEL DIABETE

Il governo messicano ha segnalato questo venerdì di 12.081 nuovi casi di coronavirus Sars-CoV-2, che ora ammontano a 1 milione 090.675 di infezioni, oltre a 631 nuovi decessi per Covid-19, raggiungendo 104.873 morti, ovvero il quarto bilancio più pesante al mondo alle spalle di Stati Uniti, Brasile e India. Si tratta della terza volta nella settimana che il paese centroamericano segnala più di diecimila nuovi casi al giorno: sono le cifre più alte dal 5 ottobre, giorno in cui furono registrate 28.115 nuove infezioni che però includevano per la maggior parte delle diagnosi di giornate precedenti in attesa di venire computate. "Qui quando le cose vanno bene, si dice che vanno bene, quando c'è un’allerta da far scattare lo ammettiamo", ha affermato Ricardo Cortés, direttore generale della Promozione della salute intervenendo a un incontro con la stampa per fare il punto di una situazione che sembra deteriorarsi ormai di giorno in giorno. Del resto (anche tenendo conto che il Messico secondo le stime dell’università di Oxford è uno dei Paesi che effettua meno test diagnostici al giorno) i numeri parlano chiaro: con queste cifre, il Covid-19 è a un passo dal diventare la seconda causa di morte, superando il diabete, che l'anno scorso si è rivelato fatale per 104.354 messicani, secondo l'Istituto nazionale di statistica e geografia (Inegi). Purtroppo sembra evidente, analizzando la progressione della malattia, che entro la fine dell’anno tale drammatico “sorpasso” sarà stato abbondantemente effettuato. Come numero totale di contagi, il Messico è l'undicesimo Paese al mondo nonché, con quasi 820 morti per Covid-19 per milione di abitanti, l'ottavo come tasso di letalità in rapporto alla popolazione.

NELLA FOTO: Un forno crematorio nel comune messicano di San Ignacio (Stato di Coahuila)  (28 nov / deg)

 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)