Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

IL BRASILE PUNTA
SUL SIERO CINESE

L’Anvisa, l’ente brasiliano per la supervisione e l’autorizzazione dei medicinali, ha approvato ieri l'uso d'emergenza di due vaccini contro il Covid-19, l'inglese AstraZeneca e il cinese CoronaVac, i primi due a ottenere il via libera nello Stato amazzonico, dove la pandemia è già quasi arrivata a far contare 210mila morti. Ieri dunque anche il Brasile ha registrato la sua prima vaccinazione: a ricevere il siero della CoronaVac (l’unico attualmente disponibile) è stata un’infermiera di 54 anni di San Paolo, Mônica Calazans (nella foto). La donna è stata vaccinata nel corso di una cerimonia alla quale ha presenziato anche il governatore dello stato di San Paolo, Joao Doria, rivale del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, che ha più volte dichiarato il proprio scetticismo nei confronti tanto dei vaccini quanto delle misure anti-contagio adottate dai governi locali, spesso accusate di rallentare eccessivamente l’economia della prima potenza sudamericana. Proprio sull’avvio della campagna vaccinale a San Paolo si è non a caso consumata l’ennesima polemica tra Doria e il governo di Brasilia, che ha definito “un colpo di marketing” quanto avvenuto nello stato sud-occidentale, sottolineando che la campagna “ufficiale” in tutta la nazione prenderà il via mercoledì.  Intanto l’ultimo bollettino, relativo alla giornata di ieri, ha registrato 551 nuovi morti nonché più di 33mila ulteriori contagi. Il Brasile è il secondo stato al mondo come vittime alle spalle degli Usa e il terzo per contagi dopo Stati Uniti e India. (18 GEN - deg)

 

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