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Italiani in Francia, condivisione e vicinanza? Con i social si può

Italiani in Francia, condivisione e vicinanza? Con i social si può

Un luogo in cui ritrovarsi, cercare informazioni e provare a sentire meno forte il disagio di vivere lontani da casa, la sensazione di essere in terra straniera. I social media, luogo non luogo della virtualità, si attestano con sempre più forza come nuova agorà sociale e punto di contatto tra persone sconosciute. Una vocazione che nell’anno della pandemia ha trovato conferma ma che nella comunità degli italiani all’estero era da tempo riconosciuta. Tante sono le pagine che, soprattutto su social network come Facebook, si trovano nel web pronte ad accogliere gli esponenti della nuova emigrazione, non solo geografica ma anche digitale.

 

LE PAGINE Italiani in Francia, Italiani a Parigi, Italiani a Bordeaux, Italiani a Nizza e Costa Azzurra, Italiani a Strasburgo, Italiani a Lione, Italiani a Tolosa e Occitania sono alcune delle pagine dedicate agli italiani residenti nelle città francesi, luoghi d’incontro, accoglienza e integrazione dalla società 2.0 a quella reale.

«Il gruppo Italiani a Tolosa e Occitania – si legge sulla pagina omonima – nasce con l’obiettivo di creare una vera community, fisica e non solo virtuale, di italiani residenti sul territorio di Tolosa e della sua regione, facilitare la reciproca conoscenza e integrazione e chiedere informazioni su Tolosa e la vita in Francia». E ancora: «Questo gruppo – si legge sulla pagina Italiani a Lione – nasce con l’idea di aiutare chi vuole trasferirsi a Lione. Avendo fatto già quest’esperienza so bene cosa può succedere, un consiglio a chi sta per intraprendere una nuova avventura è ben visto! In più potrebbe essere un modo per fare nuove amicizie».

Per un italiano al suo arrivo in Francia queste pagine sono effettivamente uno dei primi punti di contatto con la nuova dimensione cittadina e, soprattutto, con quanti hanno già affrontato il passaggio dall’Italia all’estero: non è un caso che ci siano pagine che, tra le altre cose, all’atto dell’iscrizione facciano una vera e propria “presentazione” dei nuovi iscritti, un elenco di nomi e di storie che si incontrano.

 

CONDIVIDERE È RASSICURANTE

Greta Faggiani vive a Strasburgo da qualche anno ed è amministratrice della pagina Italiani a Strasburgo insieme con Giacomo Bernardi. Un ruolo che ha “ereditato” da precedenti amministratori: «Penso che la creazione sui social network di pagine dedicate agli italiani residenti all’estero sia utile per mantenere viva la comunità di italiani, per sentirsi un po’ più a casa ma anche per condividere informazioni utili, non solo di interesse per la comunità italiana nello specifico ma anche più in generale». Assistenza sanitaria, documentazione fiscale, la ricerca di lavoro o di un appartamento sono alcuni dei trend topic di queste pagine, a cui si affiancano poi per le categorie “famiglie” le domande relative a scuole, scioperi, scadenza delle iscrizioni alle scuole di diverso ordine e grado. «Penso che per molti chiedere pareri su servizi o professionisti a un altro italiano risulti più rassicurante, mi sembra che le persone abbiano più fiducia nel parere di un altro italiano perché lo ritengono più simile a se stesso in termini di esigenze».

Il tutto avviene in un clima di serenità e rispetto reciproco, come indicato dal “regolamento” di molte tra queste pagine. «Diamo importanza al fatto che ci sia un clima sereno nel gruppo – prosegue Greta – cercando di anticipare eventuali discussioni o di intervenire quando necessario. Per questo cerchiamo di evitare di parlare di politica ma condividiamo tutte le informazioni che da questa ci arrivano, soprattutto in tempo di covid, come le comunicazioni e le conferenze stampa del primo ministro francese Jean Castex». Un esempio di “servizio civile” è stato, ad esempio, quello fornito in tempo reale l’11 dicembre 2018, la sera dell’attentato terroristico a Strasburgo. «Durante l’attentato ci sono stati molti scambi di informazione, gli utenti erano in costante contatto per condividere la propria posizione e aggiornare gli altri su quanto stava accadendo, su quanto si riusciva a sapere. C’è stato in quelle ore un forte senso di solidarietà verso la città, verso le vittime, verso il giovane italiano ucciso. In quanto italiani residenti a Strasburgo, a molti è sembrato come se fosse stata colpita una parte di noi».

Nota di colore, immancabile, il riferimento alla tradizione culinaria italiana e ai “consigli per acquisti” di prodotti made in Italy, ma anche vere e proprie recensioni di ristoranti e pizzerie, tra commenti sui generis e a volte folkloristici su pizza napoletana, mozzarella di bufala o regole di buona condotta nelle città frontaliere al tempo del coronavirus. (Ede / 16 feb)

(© 9Colonne - citare la fonte)