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direttore Paolo Pagliaro

Pubblico
è meglio 

Pubblico <br> è meglio 

di Paolo Pagliaro

(19 febbraio 2021) Tra gli effetti non proprio collaterali di un anno di pandemia c’è il rafforzamento delle istituzioni. Stato, Regioni, Commissione europea, Organizzazione mondiale della sanità, ma anche ordini professionali e associazioni non governative, agenzie sanitarie e comitati tecnico scientifici, università e centri di ricerca. Le istituzioni nazionali e internazionali sono state percepite come l’argine contro il coronavirus, l’ultima linea di resistenza nei confronti della pandemia. Per molti anni, prima del virus, le istituzioni erano state viste come un intralcio, un ostacolo al libero dispiegarsi del mercato, scatolette di tonno che i movimenti avrebbero aperto e svuotato. In realtà chi si trova in seria difficoltà, ora, sono i movimenti. Riflette su questa novità il filosofo Roberto Esposito, che per il Mulino ha scritto un saggio intitolato appunto “Istituzione”. Al bisogno di Stato – di uno Stato rinnovato, più giusto e più efficiente – è dedicato un altro libro, pubblicato da Donzelli e curato da Altero Frigeri e Roberta Lisi . Il titolo non lascia dubbi: “Pubblico è meglio”. Sono 13 conversazioni con altrettanti protagonisti dell’economia, della politica e della cultura sulla ripartenza post-pandemia.
Dalla scuola al lavoro, dalla mobilità allo sviluppo industriale, passando per la sanità, la politica energetica e le telecomunicazioni: non c’è settore rilevante che non venga esplorato come possibile oggetto di una rivisitazione radicale, grazie a una mano pubblica sapientemente guidata. Ma serviranno, dice Enrico Giovannini nella prefazione, facce, idee e parole nuove.

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