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CORONAVIRUS, OMS:
NUMERI ALLARMANTI

Dalla sua comparsa, secondo l’autorevole osservatorio della Johns Hopkins University, il nuovo coronavirus ha provocato oltre tre milioni di morti nel mondo, facendo registrare fino a questa mattina un totale di 3.017.632 vittime su 141.125.074 contagi. Si tratta di numeri che confermano l’attuale momento di estrema virulenza della malattia, che la vaccinazione non riesce ancora a frenare a livello globale, anche se in alcuni paesi, come Israele e Gran Bretagna, gli effetti della campagna immunizzante sono ormai evidenti. Fatto sta che, per dare un’idea della gravità della situazione, negli ultimo quattro giorni, sempre stando alle rilevazioni della Jhu, il Covid ha provocato ben 45.015 decessi, ovvero circa 11.250 ogni 24 ore, un numero tutt’altro che rassicurante così come quello medio delle infezioni giornaliere nello stesso arco di tempo: 716mila. Sono cifre di fronte alle quali l'Organizzazione Mondiale della Sanità non esita a parlare di “una tendenza allarmante”, come ha dichiarato Melita Vujnovic, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Russia in un’intervista alla Tass. “Attualmente – ha spiegato la specialista - vediamo un'impennata nell'incidenza di casi di Covid-19 per la settima settimana consecutiva, nonché un aumento nel numero delle vittime nelle ultime quattro settimane. La scorsa settimana è stata la quarta in termini di incidenza settimanale di Covid-19. Si tratta di tendenze allarmanti poiché continuiamo a vedere l'impatto della nascita di nuovi ceppi virali, la revoca delle misure restrittive e la distribuzione iniqua di vaccini tra i paesi”, ha affermato l'inviato dell'Oms. “Al 12 aprile, secondo l'OMS, sono state somministrate quasi 780 mln di dosi di vaccino in tutto il mondo. Nonostante i notevoli progressi compiuti in 194 Paesi e territori su 220, che hanno lanciato campagne di vaccinazione, rimane un notevole squilibrio nella la distribuzione globale dei sieri”, ha detto Vujnovic.

A livello di singoli paesi, gli Stati Uniti restano di gran lunga la nazione più colpita con 567.217 morti su  31.669.880 contagi.

Sul fronte delle infezioni la classifica (limitatamente alle 15 nazioni che hanno oltrepassato i due milioni di casi, dieci delle quali sono ormai sopra i tre milioni) prosegue con l’India (14,78) quindi con il Brasile (13,94), la Francia (5,35) che precede la Russia (4,70). Al sesto posto figura la Gran Bretagna (4,40), quindi la Turchia (4,26), l’Italia (3,87), la Spagna (3,40), la Germania (3,15), l’Argentina (2,69), la Polonia (2,68), la Colombia (2,65), il Messico (2,30) e l’Iran (2,23).

Per quanto riguarda i dati relativi alla mortalità, al secondo posto alle spalle degli Usa si colloca ancora il Brasile con ben 373.335 vittime. La tragica classifica prosegue con il Messico (212.339), quindi con l’India (177.150) mentre in quinta posizione figura la Gran Bretagna, (127.518) seguita dall’Italia (116.927, ieri nel nostro Paese si sono contati 12.694 nuovi casi e 251 morti, sabato 15.370 casi e 310 decessi) quindi la Russia (105.582), la Francia (100.762) e la Germania (80.052). (19 APR - deg)

 

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