Per la prima volta dalla comparsa della malattia sul suo territorio, il Perù ha registrato più di 400 morti in 24 ore, per la precisione 433, secondo i dati riportati nell’ultimo bollettino diffuso dalle autorità sanitarie che hanno anche dato notizia di ulteriori 7.131 contagi. Con questi numeri, il paese andino è ormai arrivato a contare in circa 13 mesi di epidemia 57.230 decessi da Covid nonché 1.704.757 contagi accertati su 33 milioni di abitanti. La cifra più alta per i decessi giornalieri era in precedenza 384 ed era stata rilevata 10 aprile. A rendere particolarmente grave la situazione in Perù è la diffusione ormai incontrollata della contagiosissima variante brasiliana, che sta portando al collasso il sistema sanitario, che al momento accoglie circa 15mila pazienti-Covid, di cui oltre 2.600 in terapia intensiva. Il paese andino sta soffrendo, come nei momenti peggiori della prima ondata di una cronica carenza di ossigeno terapeutico, indispensabile per affrontare le forme più gravi della malattia; inoltre la campagna vaccinale sta segnando il passo.

NUOVO LOCKDOWN. Nel tentativo di arginare i contagi, dal 25 aprile scatterà un lockdown domenicale obbligatorio a Lima e in 41 delle 196 province peruviane, principalmente nella regione andina e sulla costa del Pacifico. Le limitazioni agli spostamenti erano state revocate a marzo per il primo turno delle elezioni presidenziali e legislative tenutesi l'11 aprile. In Perù il voto è obbligatorio e le autorità avevano escluso il rinvio delle elezioni. Nelle settimane che hanno preceduto il primo turno, i candidati - 18 in totale - hanno tenuto comizi davanti a folle di diverse centinaia di persone, che hanno attirato le critiche unanimi delle federazioni mediche. I due candidati che hanno vinto il primo turno, Pedro Castillo, candidato della sinistra radicale, e Keiko Fujimori, rappresentante della destra populista, si affronteranno al secondo turno il 6 giugno. (19 APR - deg)