Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

INDIA: PURE I CREMATORI
SONO “ALLO STREMO”

Secondo i dati diffusi questa mattina dal ministero della Salute di Nuova Delhi, il totale dei contagi da Covid-19 in India dalla comparsa del morbo ha oltrepassato i 15,3 milioni, di cui ben 259.170 diagnosticati nelle ultime 24 ore. Nello stesso arco di tempo il nuovo coronavirus è inoltre risultato letale per 1.761 persone, il più elevato picco di decessi giornalieri nel subcontinente. Allo stremo il sistema sanitario, che per il sesto giorno consecutivo si trova a contare un totale di oltre 200mila ricoveri da Covid. Di fronte all’avanzata apparentemente irrefrenabile dei contagi, che nei giorni scorsi non sono mai scesi sotto i centomila al dì, con picchi ripetuti di oltre il doppio, diversi governi locali hanno imposto severe restrizioni tra cui il coprifuoco notturno, il coprifuoco nel fine settimana e hanno ordinato la chiusura delle scuole. Nuova Delhi, in particolare, sta osservando un lockdown di sei giorni iniziato lunedì notte per far fronte a un aumento dei casi di quasi il 600% nelle ultime due settimane: un “balzo in avanti” del virus che ha provocato una preoccupante carenza di forniture mediche. In particolare, la capitale non è attualmente in grado di soddisfare il fabbisogno di letti in terapia intensiva e bombole di ossigeno per i pazienti-Covid.

CREMAZIONI NO-STOP. Ma la malattia sta nuovamente avanzando un po’ in tutto il subcontinente, dove vivono più di 1,3 miliardi di persone, e la carenza tanto di ossigeno che di medicinali sta diventando un problema generalizzato, che sta già moltiplicando la letalità della pandemia, tanto che diverse grandi città stanno segnalando un numero molto maggiore di cremazioni e sepolture senza poter rispettare i protocolli previsti dalla normativa per il controllo delle infezioni, secondo le testimonianze di numerosi lavoratori dei crematori e dei cimiteri. È, secondo diversi osservatori, anche questa una conferma indiretta del fatto che da sempre i numeri della pandemia in India siano stati sottostimati, e che difficilmente potrà essere verificato l’impatto reale, in termini di vite umane, del nuovo coronavirus in questa immensa regione del pianeta. Fatto sta che in un crematorio nello stato indiano occidentale del Gujarat, i forni nelle ultime settimane hanno funzionato così a lungo e senza interruzioni – si legge in un reportage della Cnn - che le parti metalliche hanno iniziato a sciogliersi. In un altro crematorio nello stato di Uttar Pradesh, il numero di cremazioni è aumentato di cinque volte nelle ultime settimane durante la seconda ondata di Covid-19 in India. "Stiamo lavorando 24 ore su 24 al 100% della capacità per cremare i corpi in tempo", ha dichiarato Kamlesh Sailor, il presidente del trust che gestisce il crematorio del Gujarat nella città di Surat, lucidatrice di diamanti. (20 APR - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)