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direttore Paolo Pagliaro

Più asili nido 
più donne al lavoro 

di Paolo Pagliaro

Nel 2019, ultimo anno pre-covid, 25 mila donne si erano licenziate per l’impossibilità di conciliare il lavoro con la cura dei loro bambini. Per la stessa ragione altre decine di migliaia di mamme il lavoro non l’hanno neppure cercato, il che contribuisce a spiegare perché in Italia il tasso di occupazione femminile sia il più basso d’Europa: 50,1% contro il 67% della media degli altri Paesi. E’ dunque decisiva l’offerta di posti negli asili nido, che attualmente soddisfano un quarto della potenziale richiesta. All’interno di questa generale carenza, ci sono forti dislivelli. Molti comuni, soprattutto in Trentino Alto Adige, Umbria, Emilia Romagna e Toscana, superano l’obiettivo europeo del 33%. Altri, nel centro-sud, sono invece molto distanti. A Bolzano ci sono 70 posti ogni 100 bambini, Catania e Crotone non arrivano a 5. Ma anche nel Mezzogiorno ci sono forti squilibri: a Messina i posti sono il triplo di Caltanissetta, a Salerno il doppio di Caserta. Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale “Con i Bambini” che ieri ha presentato un dossier realizzato insieme ad Openpolis, si augura che il tema torni al centro del dibattito pubblico e dice di attendersi molto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel documento che sta per essere inviato a Bruxelles ci sono impegni precisi. Per asili nido e scuole dell’infanzia è previsto un investimento di 4 miliardi e 600 milioni con la creazione di circa 228.000 nuovi posti. Anche in questo caso, come per altri capitoli del Piano, sarà decisiva la collaborazione dei Comuni.

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