Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Perché si sceglie di studiare in Inghilterra? Le storie di Gaia e Lorenzo

Perché si sceglie di studiare in Inghilterra? Le storie di Gaia e Lorenzo

In Regno Unito risiedono poco meno di mezzo milione di italiani. Sono tanti e diversi i motivi che, negli anni, hanno spinto molti connazionali a lasciare il Belpaese e a dirigersi oltremanica.  Tra questi la formazione: tanti giovani scelgono di studiare presso università e college inglesi. Un numero crescente di ragazzi mira infatti ad atenei oltre frontiera dove riesce spesso a conciliare studio e lavoro. Più di una parentesi di vita, più di un’esperienza per imparare altre lingue e immergersi in altre culture: chi studia all’estero punta a un percorso internazionale, a crescere personalmente e professionalmente. Per comprendere questa realtà dall’interno, abbiamo intervistato alcuni italiani residenti a Manchester, città che conta circa cinquantamila connazionali. Tra loro Gaia, studentessa lavoratrice e Lorenzo, chiropratico.

GAIA, DALL’INSODDISFAZIONE AD UN “ECOSISTEMA” FELICE         

Gaia ha 29 anni, è siciliana e vive in Regno Unito da quasi cinque anni. Studia lingue all’università telematica Open University, che le ha consentito di trasferire gli studi dall’Università di Catania. Ci racconta che attualmente, oltre a studiare, lavora in un hotel. Si trova bene ma non è sempre stato così: “Quando vivevo ancora a Catania - spiega Gaia - lavoravo in un centro estetico, dove la quantità di ore di lavoro era assolutamente sproporzionata rispetto alla paga. All’epoca ero poco più che ventenne e stavo attraversando un periodo particolare e difficile: non riuscivo a mettere da parte abbastanza soldi da essere indipendente e per questo, seppur lavorando, vivevo ancora con i miei genitori. Mi sentivo ferma, cristallizzata, come se stessi vivendo una vita che non era la mia. Decisi allora che era il momento di cambiare: mi sono voluta mettere alla prova. Ho sempre avuto la passione per le lingue, soprattutto l’inglese, così ho fatto domanda per una borsa di studio Erasmus in Inghilterra, e sono stata presa all’Università di Sheffield”. È così che Gaia ha lasciato la sua terra ed ha cominciato una nuova avventura: “per forza di cose - continua - ho dovuto cominciare a parlare con tante persone sconosciute in inglese, lingua che già conoscevo bene, ma pur sempre diversa dalla mia. Inoltre, non conoscevo i vari modi di dire, gli slang, gli accenti. Appena arrivata dovevo a tutti costi trovare un lavoro per mantenermi: ho lasciato circa novanta CV nei posti più disparati, fino a che non ho trovato lavoro in un piccolo ristorante italiano gestito da iraniani, dove sono rimasta per due anni. I miei colleghi sono diventati per me una seconda famiglia, e grazie a loro il mio inglese è migliorato tantissimo. Mi sentivo molto gratificata perché hanno sempre apprezzato il mio lavoro e sin da subito si sono fidati di me. Dopo circa due anni, però, ho lasciato il ristorante perché sentivo il bisogno di un lavoro che mi desse più responsabilità, ed è così che sono approdata all’hotel dove lavoro attualmente”. Tutte queste novità, spiega Gaia, hanno avviato in lei una profonda crescita interiore: “A volte è dura, ma ho creato una sorta di mio ecosistema in cui mi mantengo in equilibrio. Sono cresciuta, mi sono conosciuta e sono soddisfatta della mia persona. Stando qui ho maturato una diversa etica del lavoro: ho imparato a dire di no senza sentirmi in colpa e a mantenere la vita lavorativa separata da quella personale. Qui sento che il mio talento viene premiato e che posso esprimere più liberamente me stessa ed il mio potenziale”, conclude.

LORENZO, IN REGNO UNITO PER STUDIARE CHIROPRATICA

Lorenzo ha 31 anni e vive in Regno Unito dal settembre del 2014. Si è trasferito in Inghilterra per poter studiare chiropratica in un college: “Sono venuto a studiare qui perché in Italia non esiste ancora nessuna scuola di chiropratica. È uno degli unici Paesi europei ad avere questa mancanza: di scuole di chiropratica ve ne sono varie sparse in Europa, di cui tre o quattro tutte nel Regno Unito” racconta Lorenzo a 9colonne, aggiungendo che “in Italia, oltre a questo, non esiste ancora una legge che regolamenti la professione chiropratica. Trasferirmi in Regno Unito, quindi, è stata una scelta fondamentale per gettare le basi del mio futuro. Ho cominciato a lavorare come chiropratico nel 2018, poco dopo aver conseguito il master al college, per poi ottenere presto la promozione a direttore della clinica in cui lavoro: The Back Clinic, che si trova a Poynton nei pressi di Manchester”. Lorenzo è soddisfatto della decisione presa ormai sette anni fa anche perché, aggiunge “poter padroneggiare la lingua inglese in autonomia rappresenta una differenza enorme in termini di opportunità e crescita, sia lavorativa che personale. Inoltre, se fossi rimasto in Italia, non mi sarei mai potuto permettere di studiare all’università: lì non esistono agevolazioni e formule di finanziamento degli studi, presenti invece in Regno Unito, dove, infatti, ho utilizzato lo student finance che mi ha interamente coperto le spese del college, dandomi poi tutto il tempo di restituire il prestito una volta iniziato a lavorare. Sono convinto che in Italia - continua Lorenzo - un sistema del genere potrebbe davvero cambiare la vita a molte persone”. (Aro – 29 apr) 

 

(© 9Colonne - citare la fonte)