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Cgie su elezioni Comites: politica si assuma responsabilità, garantire partecipazione

Cgie su elezioni Comites: politica si assuma responsabilità, garantire partecipazione

Si è svolta ieri pomeriggio l’Assemblea plenaria in videoconferenza del CGIE alla quale hanno preso parte anche i Presidenti delle Commissioni permanenti Affari esteri delle Camere, i Parlamentari eletti all’estero e alcuni dei responsabili per gli italiani all’estero dei partiti presenti in parlamento, oltre al Direttore generale della DGIT del MAECI. Oggetto del dibattito le elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. e del CGIE an-nunciate per il prossimo 3 dicembre, nonché la relativa legge e le modalità di voto. Al riguardo, il segretario generale Michele Schiavone ritiene urgente fare chiarezza in merito al processo organizzativo e alle modalità di svolgimento della tornata elettorale in considerazione dell’incertezza del quadro generale, che vede la diffusione disomogenea della pandemia nel mondo e della conseguente ridotta operatività delle sedi consolari. Il Segretario generale ha riferito di aver invitato il sottosegretario Della Vedova a far sì che il Governo proceda a un’assunzione di responsabilità affinché le consultazioni si svolgano in sicurezza e sia garantita la partecipazione di tutti gli aventi diritto, co-sì come previsto dalle proposte di legge di riforma degli organismi di rappresentanza intermedia presentate dal Consiglio Generale nel novembre 2017. “Oggi si chiede formalmente ai Presidenti delle Commissioni permanenti Affari esteri di Camera e Senato – ha detto Schiavone –, a tutti i Parlamentari e ai responsabili dei partiti di assumersi l’impegno di definire percorso, data e modalità per la convocazione delle elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es., e quindi del CGIE, al fine di rendere protagonisti i cittadini e favorire un’ampia partecipazione, specie nei Paesi in cui il contagio non è domato”.

LE RICHIESTE A DELLA VEDOVA Allo scopo di rafforzare la rappresentanza per integrare meglio le comunità nel mondo nelle attività e nella vita del Paese, tre settimane orsono il CGIE ha presentato al sottosegretario Della Vedova una risoluzione in cui si chiede: l’approvazione delle riforme delle leggi istitutive di Com.It.Es. e CGIE; la convocazione delle elezioni della rappresentanza di base nel rispetto dell’universalità della partecipazione al voto; eventuale posticipazione delle consultazioni alla primavera 2022 nei continenti e Paesi in cui la diffusione della pandemia compromette la mobilità; lancio immediato di una massiccia campagna di comunicazione nel rispetto delle vigenti leggi sulla privacy; adeguamento del personale della rete diplomatico-consolare per gestire la fase elettorale; allineamento della normativa per le elezioni dei Com.It.Es. a quella per il rinnovo dei Consigli regionali.

FASSINO E PETROCELLI I Presidenti delle Commissioni permanenti Affari esteri del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, Vito Petrocelli e Piero Fassino, hanno considerato ragionevole la richiesta di posticipazione delle elezioni per il rinnovo dei Com.It.Es. alla luce del variegato quadro pandemico che mette a rischio il corretto svolgimento delle consultazioni in talune aree del pianeta e si sono dimostrati favorevoli all’opportunità, qualora il Consiglio Generale si esprimesse in tal senso, di proporre un’iniziativa con-giunta, da sottoporre all’approvazione delle Commissioni da essi presiedute, consi-stente nella richiesta al Governo di procrastinazione dell’appuntamento elettorale alla primavera 2022. In particolare, l’onorevole Fassino ha sottolineato che tale eventualità deve essere collegata unicamente all’andamento della pandemia e non alla pur opportuna necessità di avviare l’iter parlamentare delle riforme delle leggi istitutive degli organi di rappresentanza intermedia, mentre il senatore Petrocelli (che ha ribadito la sua convinzione circa la necessità di mantenere l’inversione dell’opzione) ha suggerito di sensibilizzare preliminarmente le Commissioni permanenti Affari costituzionali di Camera e Senato, competenti in materia.

I PARLAMENTARI ELETTI ALL’ESTERO Nel corso del dibattito – si legge nel documento finale dell’Assemblea del Cgie -  i Parlamentari eletti all’estero e i responsabili delle politiche per gli italiani nel mondo dei partiti dell’arco costituzionale hanno evidenziato sensibilità diverse rispetto all’ipotesi di procrastinazione del voto; hanno manifestato perplessità i senatori Laura Garavini e Raffaele Fantetti, gli onorevoli Angela Fucsia Nissoli, Angela Schirò e Massimo Ungaro, nonché l’europarlamentare Paolo Borchia. Un’apertura in tal senso è invece pervenuta dal senatore Francesco Giacobbe, dall’onorevole Simone Billi, nonché da Roberto Menia e Luciano Vecchi, responsabili delle politiche per gli italiani nel mondo rispettivamente di Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Tutti hanno convenuto circa la necessità di avviare quanto prima un’efficace campagna di comunicazione elettorale da veicolare attraverso i canali tradizionali e i social media allo scopo di raggiungere ogni fascia di aventi diritto. I Consiglieri del CGIE intervenuti e sei Presidenti dei Com.It.Es. presenti (per Zurigo Lucio Alban, per Lione Angelo Campanella, per Stoccarda Tommaso Conte, per Ma-drid Pietro Mariani, per i Paesi Bassi Ernesto Pravisano, per Hannover Giuseppe Sci-gliano) hanno evidenziato l’opportunità di una riflessione circa le modalità di voto che porti all’approvazione da parte del Parlamento delle riforme delle leggi istitutive degli organismi di rappresentanza intermedia così come proposte dal CGIE poiché l’opzione inversa rappresenta la causa principale della scarsa partecipazione; hanno altresì sotto-lineato l’imprescindibilità del rafforzamento del personale della rete consolare allo scopo di garantirle una corretta operatività. Hanno pertanto richiamato la politica e l’Amministrazione ad assumersi una volta per tutte la responsabilità di determinare le condizioni per il superamento delle criticità da sempre evidenziate dal Consiglio Generale.

VIGNALI (MAECI) Da parte sua, il direttore generale della DGIT del MAECI Luigi Maria Vignali ha fatto presente che l’Amministrazione degli Esteri ha il compito di applicare la legge e per tanto, in previsione dell’indizione delle elezioni, ha già attivato la rete diplomatico-consolare con l’obiettivo di ottenere la più larga partecipazione al voto e nell’intento di valorizzare al massimo i Com.It.Es. e le associazioni all’estero.

In conclusione, il Segretario generale – si legge nel documento finale dell’Assemblea del Cgie-   ha stigmatizzato lo scarso rispetto dimostrato dalle istituzioni nei confronti delle comunità all’estero, i cui rappresentanti, costretti a operare nel quadro di leggi ormai obsolete risalenti in parte a trentacinque anni orsono, agiscono in regime di volontariato e non possono quindi essere tacciati di “attaccamento alla poltrona”. Non essendo emersa una posizione univoca dal dibattito, dunque, rileva comunque la necessità di produrre una mozione del CGIE, da consegnare al Governo e alle Commissioni permanenti Affari esteri delle Camere, che tenga conto dell’opinione prevalente emersa nel corso della discussione. (red -8 giu)

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