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Ddl Zan, Garavini (IV): pazzia lasciarlo com'è, aula lo affosserebbe

Roma, 6 lug - Per Italia Viva "è importante approvarlo, questo provvedimento".  E chi fa politica "sa che per arrivare al risultato bisogna anche scendere a dei compromessi quando un provvedimento è così osteggiato come questo. Ecco perché riteniamo che sarebbe una pazzia andare in aula pretendendo di lasciare il testo così com'è: molti colleghi potrebbero chiedere il voto segreto e questo vorrebbe dire affossare il provvedimento e non approvarlo". È il giorno decisivo per le sorti del ddl Zan al Senato, e Laura Garavini riassume a 9Colonne la posizione presa da Italia Viva, che ha presentato alcuni emendamenti al testo già approvato alla Camera ma fermo finora in commissione a Palazzo Madama. Emendamenti che intervengono sugli articoli 1, 4 e 7 del ddl Zan, "su questioni che per tanti colleghi, anche all'interno dello stesso Pd, vorrebbero dire votare contro" al riparo magari del voto segreto: "Penso all'identità di genere, svincolata dal sesso biologico: questa è una cosa che tanti colleghi contrastano, ecco perché noi chiediamo di abolirla e di introdurre quella stessa definizione che invece il Pd ha già firmato nel ddl Scalfarotto" (presentato nella scorsa legislatura, ndr) dove si parla semplicemente di contrasto all'omofobia e alla transfobia, senza andae a inserire elementi che per tanti colleghi sarebbero non accettabili". Poi ci sono "altre questioni legate alla libertà di espressione che sono contenute nella Costituzione, o sulla giornata contro la transfobia in cui chiediamo di lasciare comunque autonomia alle scuole: dettagli che ci aiutino a non sminuire la legge, perché lo stesso Pd e Zan hanno firmato queste espressioni, ma che ci consentano di arrivare in aula con un accordo largo per approvare la legge, proprio perché difende i diritti di tanti ragazzi e di tante persone che fanno bene a pretenderla", spiega Garavini.  Un appello, dunque, a non rendere ideologica una battaglia che dovrebbe essere anti-ideologica: "Qui si parla di diritti - conclude la senatrice eletta all'estero - e non è corretto alzare i toni e fare scontri che non portano da alcuna parte. Qualcuno magari punta a dare l'impressione di avere vinto: ma se non approviamo la legge è soltanto una sconfitta per tutti".

(PO / Sis)  ////

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