Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

BUDAPEST S'ILLUMINA
PER I DIRITTI LGBT+

Ieri sera, un gigantesco mashup delle bandiere arcobaleno e ungherese ha illuminato Budapest per inviare un forte messaggio al governo ungherese: le persone LGBT+ in Ungheria sono orgogliose di essere ungheresi e meritano gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini.


All Out – un movimento globale che si batte per i diritti LGBT+ – ha collaborato con il Budapest Pride per illuminare Budapest con un'enorme proiezione che dice: "Il vostro referendum è una distrazione. I diritti LGBT+ sono diritti umani".


Nella proiezione si chiedeva anche all'UE di continuare a fare pressione sull'Ungheria per abrogare la legge anti-LGBT+, facendo eco a ciò che oltre 47.000 membri di All Out in tutto il mondo hanno chiesto firmando la petizione di All Out, del Budapest Pride e di Forbidden colors.

L'azione si è svolta alla vigilia del Budapest Pride e dopo che il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha annunciato un referendum per confermare la legislazione anti-LGBT+, che è entrata in vigore l'8 luglio e vieta qualsiasi materiale con personaggi queer o veicolante un qualsiasi tipo di supporto alla comunità LGBT+ che possa essere visto da minori.


"Ieri sera, All Out e il Budapest Pride hanno illuminato la città con un potente messaggio di solidarietà internazionale. Da tutto il mondo, decine di migliaia di persone LGBT+ e i loro alleati stanno prendendo la parola contro una legge che viola la sicurezza, l'uguaglianza e la dignità delle persone LGBT+ in Ungheria. Chiediamo all'Unione Europea di mantenere alta la pressione sull'Ungheria affinché rispetti il suo impegno di proteggere i diritti umani fondamentali di tutti i suoi cittadini", dice Yuri Guaiana, Senior Campaigns Manager di All Out. 


"Come membro dell'Unione Europea, l'Ungheria si è impegnata a rispettare i diritti umani dei suoi cittadini. Approvando questa legge, ha chiaramente violato questo impegno e deve affrontarne le conseguenze. Il Primo Ministro Orbán dovrebbe pensare a risolvere i problemi reali del Paese, piuttosto che annunciare un referendum per privare le persone LGBT+ dei loro diritti, mettendole a maggior rischio di discriminazioni e violenze", dice Viktória Radványi, membro del Direttivo del Budapest Pride

(© 9Colonne - citare la fonte)