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Parità salariale, De Lorenzo (Leu): tappa importante per uguaglianza uomo-donna

Roma, 14 ott - “E' una tappa importantissima verso l’eguaglianza tra uomo e donna sia nel mondo del lavoro che della società in generale. È una tappa di un percorso tutto in salita, che dura da 75 anni ormai, cioè dalla nascita della Repubblica”: così a 9colonne la deputata di Liberi e Uguali Rina De Lorenzo, componente della Commissione Lavoro, commentando l'approvazione ieri in prima lettura da parte della Camera del testo di legge unificato che contiene misure volte a sostenere la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e a favorire la parità retributiva tra i sessi. “Con il provvedimento abbiamo voluto introdurre sistemi di verifica di controllo premiali per quelle aziende che garantiscono la parità di genere e per tutte le aziende con oltre 50 dipendenti è prevista l’obbligatorietà della relazione di uno strumento che attesti l’equilibrio di genere nelle assunzioni - continua De Lorenzo - c’è un intervento anche nei consigli di amministrazione delle società con partecipazione pubblica: anche in questo caso dovrà essere garantito alle donne l’accesso negli organismi statutari” conclude la parlamentare. Il disegno di legge, per prima cosa, integra la nozione di discriminazione indiretta inserendo tra le fattispecie che danno luogo a discriminazione indiretta anche gli atti di natura organizzativa o incidenti sull'orario di lavoro che, modificando l'organizzazione delle condizioni e il tempo del lavoro, mettono o possono mettere i lavoratori di un determinato sesso in una posizione di particolare svantaggio rispetto a lavoratori dell'altro sesso, salvo che riguardino requisiti essenziali allo svolgimento dell'attività lavorativa, purché l'obiettivo sia legittimo e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. Secondo il testo dunque costituirà discriminazione ogni trattamento o modifica dell'organizzazione delle condizioni e dei tempi di lavoro che, in ragione del sesso, dell'età anagrafica, delle esigenze di cura personale o familiare, dello stato di gravidanza nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell'esercizio dei relativi diritti, pone o può porre il lavoratore in almeno una delle seguenti condizioni: posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri lavoratori; limitazione delle opportunità di partecipazione alla vita o alle scelte aziendali; limitazione dell'accesso ai meccanismi di avanzamento e di progressione nella carriera. (PO / Civ) ////

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