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direttore Paolo Pagliaro

BOLSONARO, LE ACCUSE
PER L’ECATOMBE-COVID

Con 603.855 morti accertati e più di 21,6 milioni di contagi dalla comparsa del Covid-19, il Brasile è diventato uno dei “paesi simbolo” del disastro planetario concretizzatosi in quasi due anni di pandemia. Anche se la circolazione del morbo sembra essere rallentata rispetto ai momenti più drammatici dell’epidemia, l’impatto della malattia nel paese resta alto, come dimostra l’ultimo bollettino disponibile, relativo alla giornata di ieri, che ha registrato oltre a 12.969 contagi altre 390 vittime (che portano a 12.510 i decessi degli ultimi 28 giorni). È in tale drammatico contesto che quest’oggi una Commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi) del Senato brasiliano chiederà l'incriminazione del presidente Jair Bolsonaro per una serie di crimini “intenzionali” che il capo del governo federale avrebbe commesso non affrontando nel modo corretto la propagazione del virus. Dopo quasi sei mesi di udienze movimentate, con testimonianze commoventi e rivelazioni agghiaccianti su presunti esperimenti condotti su delle “cavie umane” utilizzate per la sperimentazione di rimedi inefficaci, la Cpi, composta da senatori di varie tendenze politiche, si appresta a rendere pubblico un rapporto per il quale c’è molta attesa.

LE ACCUSE. Il documento di circa 1.200 pagine dovrebbe essere letto - probabilmente in versione ridotta - dal relatore Renan Calheiros il quale nella serata di ieri ha anticipato che i “capi d’accusa” nei confronti di Bolsonaro sono nove, tra i quali quelli di “crimine contro l'umanità” e “prevaricazione”. Quelli di “omicidio” e “genocidio di popolazioni indigene” sono stati invece ritirati all'ultimo minuto a causa di una spaccatura creatasi all'interno della CPI. Per la Commissione, come detto, i crimini citati nel rapporto sarebbero stati commessi “intenzionali”, in quanto il governo Bolsonaro avrebbe “deliberatamente deciso di non adottare le misure necessarie per contenere la circolazione del virus”. Si tratta di accuse gravissime, che dovrebbero comunque avere per il momento una portata prevalentemente simbolica, anche perché il presidente di estrema destra può contare su un forte sostegno parlamentare in grado di impedire l’avvio di una procedura di impeachment. Allo stesso modo, il procuratore generale Augusto Aras, alleato di Bolsonaro, può bloccare qualsiasi atto d'accusa.

“UNA MASCHERATA”. Da parte sua, Bolsonaro ha definito il lavoro della Commissione come “una mascherata”. “Questo rapporto sembra avere i toni di una sentenza, ma il governo è sereno. Si può criticare l'atteggiamento del presidente, ma non incriminarlo”, ha dichiarato Fernando Bezerra, capo del blocco parlamentare filogovernativo al Senato. Del resto, la Cpi non ha il potere di adire alla giustizia ordinaria, ma le sue rivelazioni potranno avere comunque un impatto politico rilevante.

RIO DE JANEIRO. Intanto, una delle città brasiliane più colpite dal Covid, Rio de Janeiro, si prepara a un ulteriore passo verso la normalizzazione. Già da martedì prossimo infatti è prevista la revoca dell’obbligo dell’uso della mascherina all’aperto. Il motivo è il buon ritmo della copertura vaccinale in città, che sta facendo registrare un continuo calo sia dei ricoveri che dei decessi. (20 OTT - DEG)

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