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Giuliani nel mondo, De Gavardo: Tecnologia e comunicazione per solidi rapporti

Giuliani nel mondo, De Gavardo: Tecnologia e comunicazione per solidi rapporti

Undici anni dopo la propria iscrizione all’Associazione Giuliani nel Mondo, lo scorso 27 gennaio Paolo De Gavardo ne è diventato ufficialmente presidente. L’ottavo nell’arco dei 52 anni trascorsi dalla fondazione del sodalizio: succede a Franco Miniussi e resterà in carica fino a ottobre 2023. Un ruolo che rappresenta un motivo d’orgoglio per De Gavardo, ma anche l’occasione per contribuire all’evoluzione dell’Associazione Giuliani nel Mondo. Un’evoluzione che passa attraverso due parole: tecnologia e comunicazione. “Ci dobbiamo porre l’obiettivo di continuare a lavorare sempre di più su quelle strutture che creano sinergia e contatti non solo vocali, ma anche visivi. Quindi, lavoreremo per mantenere solidi i rapporti con le nostre sedi nel mondo attraverso piattaforme come Zoom e Skype. Già dal prossimo appuntamento con la Giornata del Ricordo coinvolgeremo in diretta streaming tutti i presidenti dei circoli dell’associazione sparsi per tutto il mondo. E così faremo anche per quanto riguarda assemblee e direttivi, in modo da riuscire a essere inclusivi al massimo. Inoltre, per gli ovvi motivi legati al Covid, tutte le iniziative rivolte ai giuliani che vivono all’estero e che riguardavano appuntamenti nella terra d’origine sono stati bloccati. Ecco, attraverso lo streaming puntiamo a rilanciare questi eventi” ha dichiarato a 9Colonne il neopresidente De Gavardo.

L’Associazione Giuliani nel Mondo è impegnata, dal 1970, a essere un punto di riferimento per tutti gli emigrati di lingua e cultura triestina e goriziana, ma anche per i discendenti degli esuli provenienti da Fiume, dalla penisola istriana, dalle Isole del Quarnero e dalla Dalmazia dislocati nel resto del mondo. Sessanta circoli in tutti i continenti, con il numero maggiore di sedi detenuto da Argentina (18) e Australia (12), tutti accomunati dall’obiettivo di mantenere viva la cultura giuliana tra le seconde e le terze generazioni. In questo senso spiccano, come ha sottolineato De Gavardo, anche corsi di lingua italiana, una vera e propria lingua straniera per tanti giovanissimi discendenti di emigrati giuliani, necessaria per mantenere saldo quel legame con le radici di appartenenza. Il prossimo 10 febbraio sarà, per Paolo De Gavardo, il primo Giorno del Ricordo nel ruolo di presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo; un’occasione estremamente importante, come lo stesso spiega a 9Colonne: “La vicenda dell’esodo giuliano e dalmata e delle Foibe, è una vicenda che ha vissuto un silenzio totale nel corso degli anni. Un silenzio pagato soprattutto dai migranti giuliani. Il 30 marzo del 2004, però, questo silenzio è terminato e con la legge n. 92 è stata finalmente istituita questa giornata, ricordata in maniera solenne nel corso degli anni dai nostri presidenti della Repubblica Ciampi, Napolitano e Mattarella, così come dai presidenti sloveni e croati”. Un evento che, grazie al web, unirà ancora di più tutti i giuliani nelle varie parti del mondo. (Feb - 1 feb)

(© 9Colonne - citare la fonte)