Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Turismo Radici, Gabrieli (Raiz Italiana): dare possibilità a italiani estero di scoprire terra d’origine

Taranto 7 apr - “Raiz Italiana è nata nel 2017  grazie ad un avviso pubblico della regione puglia ‘PIN - Pugliesi Innovativi’ che finanziava idee innovative da parte di giovani under 35. Quando abbiamo iniziato il nostro percorso il Turismo delle Radici in Italia non era ancora una realtà affermata, mentre adesso si nota un’attenzione tutta particolare, grazie anche al progetto ‘Turismo delle Radici’, rientrato nel Pnrr e gestito dal ministero degli Affari esteri. Noi siamo orgogliosi perché insieme alla Farnesina e alla Direzione generale per gli Italiani all’estero abbiamo intrapreso questo cammino, ormai 5 anni fa. Ci hanno accompagnati in un percorso di crescita dell’Associazione”. Così Marina Gabrieli, esperta di Turismo delle Radici della APS Raiz Italiana, intervistata da 9colonne presso la sala conferenze del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Taranto, dove oggi nell’ambito della fiera del turismo BTM – Business tourism management è in programma il panel “Startup turistiche alla conquista del mercato e di clienti strategici: tre casi studio tra le imprese avviate nell’ambito dell’avviso PIN Pugliesi Innovativi”. Il panel è dedicato alla presentazione di tre esperienze modello, che testimoniano come la capacità di coinvolgimento e fidelizzazione di un cliente abbia influito strategicamente sullo sviluppo dell’azienda e sulle sue scelte imprenditoriali. “Siamo stati prima di tutto – spiega Gabrielli - promotori del tavolo tecnico sul Turismo delle Radici, abbiamo realizzato poi un video promozionale che racconta come si realizza un viaggio alla scoperta delle origini e infine abbiamo realizzato - il progetto principale di Raiz italiana - la ‘Guida alle radici italiane’. Abbiamo già pubblicato il volume 1 e 2 e a breve pubblicheremo il volume 3. Siamo orgogliosi e soddisfatti di aver potuto dare un contributo affinché il Turismo delle radici potesse essere un ‘prodotto’ turistico; un ‘prodotto’ che non esiste ancora, ma che si sta creando. Il fine ultimo - conclude l’esperta - è quello di dare la possibilità a tutti gli italiani all’estero ed ai loro discendenti di scoprire la terra delle radici”. (PO / red) 

(© 9Colonne - citare la fonte)