Roma, 21 lug – "Questa interruzione dell'attività di governo porta con sé conseguenze molto gravi, per il Paese e per i cittadini, anche in tema di giustizia. Ricordo che abbiamo degli obiettivi fissati al 31 dicembre di quest'anno, che non siamo riusciti a completare. Faccio un esempio su tutti: la riforma della giustizia tributaria, il cui esame è solo iniziato nella commissione Giustizia del Senato e che non riusciremo a portare a compimento, anche perché bisogna capire qual è il perimetro degli affari correnti. Ma si tratta di un obiettivo fissato dal Pnrr, di cui tutti parlano come l'unica occasione che l'Italia aveva per rialzarsi". Così a 9colonne Anna Macina, deputata Ipf e sottosegretaria alla Giustizia, in merito alla crisi di governo che ha portato alla caduta del governo Draghi. "Questa – aggiunge - è una grande responsabilità, che però ha un nome e un cognome: chi ha fatto in modo di privare il governo della possibilità di dare risposte e completare obiettivi ha una responsabilità enorme sulle spalle". "Sulla giustizia – rivendica Macina - abbiamo fatto tanto, approvando tre riforme: civile, penale e ordinamento giudiziario. Si tratta – avverte però la deputata - di leggi delega, con cui appunto il Parlamento ha delegato il governo a declinare con norme di diretta applicazione i principi che le Camere hanno espresso. Ma di quei decreti attuativi non abbiamo nemmeno cominciato l'esame nelle Commissioni parlamentari: questo vuol dire che le riforme non sono complete e di questo bisognerà rispondere ai cittadini italiani". "Noi di Ipf – assicura Macina - siamo comunque pronti al voto, in questo momento credo che sia piuttosto facile individuare chi come noi ha giocato una partita nell'interesse del Paese, mettendo in secondo piano quelli personali e chi invece ha anteposto l'interesse di partito e qualche punto percentuale nei sondaggi rispetto agli interessi dei cittadini italiani. Li voglio vedere a giustificare il caro delle bollette, il caro dell'energia e il caro del gas". (PO / Roc) ////