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Minori, Giannone (Fi): ascolto solo dal giudice, togliere limite 12 anni

Roma, 22 lug - Sul tema dei prelievi coatti dei minori e della sindrome di alienazione parentale "sono stati fatti dei passi avanti in questa legislatura in termini di legge, attraverso la delega al governo per la riforma del processo civile": così a 9colonne Veronica Giannone, deputata di Forza Italia componente della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Giannone ha promosso insieme alla collega Stefania Ascari (M5S) un evento alla Camera dal titolo "Madri allontanate dai figli: così la Pas (sindrome di alienazione parentale, ndr) autorizza prelievi coatti".  La deputata ricorda le modifiche introdotte, "una importantissima è quella all'articolo 403 del Codice civile, che determina finalmente dei termini stringenti entro i quali devono essere affrontate le situazioni e prese le scelte da parte del servizio sociale per allontanare immediatamente, a volte anche senza l'autorizzazione del giudice, i bambini in caso di grave pericolo, di vita o di abbandono. Ciò cambia notevolmente il quadro, perché prima si approfittava tanto di questo articolo e adesso non si potrà più fare". "Ma ci sono altri principi – sottolinea la parlamentare - che sono stati inseriti all'interno della delega e che attraverso i decreti attuativi dovranno essere specificati. Uno su tutti, l'ascolto del minore: finalmente è stato stabilito, come recita la Convenzione di Strasburgo, che i bambini vadano non solo ascoltati, ma anche che ciò che esprimono debba essere tenuto in considerazione nel momento in cui si definisce un decreto che incide sulla loro vita. Cosa che, fino a oggi, non è avvenuto quasi mai, anche per gli over 12". "Anche se il governo è caduto, si può ancora lavorare e si potrà lavorare anche dopo, anche al di fuori del Parlamento" assicura Giannone, secondo cui "l'ascolto del minore deve essere fatto dal giudice, non da terze persone: questo va modificato anche nella delega strutturata dalla ministra Cartabia. Soprattutto il bambino deve essere ascoltato quando è capace di discernimento, il limite minimo dei 12 anni deve essere eliminato. I minorenni non hanno nessuna differenza rispetto agli adulti nella capacità di esprimere il loro sentire, le loro emozioni e il loro vissuto. Devono avere la stessa considerazione di un adulto: questo è il cambiamento reale da portare assolutamente avanti" conclude la deputata. (PO / Roc) ////

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