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Ucraina, Piccolotti (Avs): Governo imbocchi strada diplomazia, ascolti il Papa

Roma, 29 nov – “Al governo chiediamo ciò che abbiamo chiesto fin dall’inizio del conflitto, ben nove mesi fa, ovvero di intraprendere una strada che punti sulla diplomazia e la costituzione di una conferenza internazionale di pace per ottenere una tregua, il cessate il fuoco e la tutela della popolazione civile che sta patendo sofferenze incredibili”. Così a 9colonne la deputata di Alleanza Verdi Sinistra Elisabetta Piccolotti, che oggi a Montecitorio ha illustrato la mozione del gruppo sul conflitto Russia – Ucraina. “Abbiamo condannato la Russia, la sua aggressione ma siamo convinti – aggiunge la parlamentare - che a questa aggressione non si possa rispondere esclusivamente militarmente, mandando armi su armi ma si debba invece provare a coinvolgere anche altre potenze, come gli Usa e la Cina, per ottenere l’apertura di un canale di dialogo. In questo senso – continua - siamo rimasti molto colpiti dal fatto che nessuno del governo e della maggioranza abbia speso due parole a sostegno dell’apertura di Papa Francesco, che in maniera molto saggia e generosa ha dichiarato che la Santa Sede è a disposizione per avviare dei colloqui. Perché il governo non parla a favore di chi, da uomo di pace, prova a costruire dei percorsi e contemporaneamente insiste solo sull’invio di armi e la fedeltà all’Alleanza Atlantica?” si chiede la deputata di opposizione. Che poi commenta così l’emendamento al decreto missioni, presentato dalla maggioranza in Senato, che prevede la proroga fino al 31 dicembre 2023 dell'invio di armi e mezzi militari in Ucraina: “Il governo sta facendo un colpo di mano – denuncia Piccolotti - hanno inserito un emendamento in tal senso in un decreto che parla di altro e che in qualche modo evita all’esecutivo di venire in aula: proprio per questo oggi abbiamo chiesto che siano rispettate le prerogative del Parlamento e insistiamo affinché Giorgia Meloni venga in aula, si faccia una lunga discussione sullo stato del conflitto in Ucraina e sugli orientamenti del governo e poi solo dopo, con un provvedimento specifico, si decida in merito all’invio di armi e a tutte le altre questioni connesse. Abbiamo l’impressione – conclude - che forse ci sia anche qualche problema interno alla maggioranza, altrimenti il colpo di mano dell’emendamento inserito nottetempo non avrebbe senso”. (PO / Roc) ////

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