Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

BOSS CATTURATO, PLAUSO
UNANIME ISTITUZIONI

Quirinale, Palazzo Chigi, Viminale, Palazzo Madama, Montecitorio: dalle istituzioni arriva un plauso unanime per la cattura di Matteo Messina Denaro, considerato il boss dei boss di Cosa Nostra, latitante da trenta anni. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha subito telefonato al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e al Comandante dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, per esprimere le sue congratulazioni per l’arresto, realizzato in stretto raccordo con la magistratura. "Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia" afferma il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che aggiunge: "All'indomani dell'anniversario dell'arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia. I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell'esponente più significativo della criminalità mafiosa. Il governo - prosegue Meloni - assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo - la difesa del carcere ostativo - ha riguardato proprio questa materia".  “Grandissima soddisfazione per un risultato storico nella lotta alla mafia” ha dichiarato il ministro Piantedosi appena appresa la notizia dell’arresto del boss, al suo arrivo ad Ankara per incontrare il suo omologo turco.  “Desidero rivolgere il mio sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito all’arresto di Matteo Messina Denaro, la cui cattura è una notizia bellissima per la nostra Nazione. All’indomani dell’anniversario dell’arresto del Capo dei capi Totò Riina, magistratura e Forze dell’ordine hanno inferto oggi un altro colpo durissimo alla criminalità organizzata. Bene così, la lotta alla Mafia non conosca tregua" sono state le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, mentre secondo il presidente della Camera Lorenzo Fontana "oggi hanno vinto lo Stato e gli italiani che credono nei valori della legalità e della giustizia". La terza carica dello Stato rivolge poi "un pensiero commosso va a tutte le vittime della mafia, alle loro famiglie e a tutti i magistrati che hanno sacrificato la propria vita nella lotta alla criminalità organizzata come i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e il Beato Rosario Livatino". Dalle fila delle opposizioni, è una trafila di reazioni social: "La mafia alla fine perde sempre. Un messaggio fondamentale di questo storico 16 gennaio" scrive il segretario del Pd Enrico Letta, sullo stesso tenore del presidente M5S Giuseppe Conte: "La mafia non deve vincere, la mafia non può vincere. Lo Stato non deve abbassare le difese né ora né mai". E del leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, che afferma: "L'arresto di Matteo Messina Denaro è una grande vittoria dello Stato che oggi dimostra tutta la sua forza. Una sfida vinta dagli uomini e dalle donne della magistratura e delle forze dell'ordine a cui va il nostro ringraziamento. Un giorno storico per l'Italia". (Roc – 16 gen)   

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