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direttore Paolo Pagliaro

DI MATTEO: E ADESSO
SI SVELINO LE COPERTURE

“Oggi è una giornata importante per la lotta alla mafia ma sarebbe letale pensare che lo Stato abbia sconfitto Cosa Nostra”. Il magistrato Nino Di Matteo, noto per l'inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, che ha combattuto per una vita la criminalità organizzata siciliana, intervistato da La Stampa afferma che sarebbe “un madornale errore pensare che con l'arresto del boss Matteo Messina Denaro, la mafia sia finita”. Anzi, “la mafia ha ancora la forza per tornare ad attaccare il cuore del nostro Paese”. Quale è il valore di questo arresto? “Viene posta la parola fine alla latitanza di un uomo che è stato condannato definitivamente per le stragi del '92 e '93 e di altri delitti gravissimi. Un boss crudele”. La politica e il governo sono euforici. Ma si può parlare di una vittoria dopo una latitanza durata 30 anni? “Lo Stato avrà davvero vinto quando avrà approfondito e fatto chiarezza sul come e sul perché sia stata possibile una latitanza così lunga nonostante l'impegno di migliaia di agenti delle forze dell'ordine e di decine di magistrati. Avevamo identikit molto fedeli, Messina Denaro ha vissuto a Palermo, è stato arrestato in una delle cliniche più frequentate della città”. Dunque “è assai probabile che la sua latitanza non sia dovuta solo all'abilità del fuggiasco ma anche alle protezioni di cui ha goduto”. “Fino a quando non si chiariranno le coperture e le complicità” “non potremo di avere vinto”. (17 GEN - deg)

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