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DE LUCIA: LA MAFIA
HA UNA TESTA SOLA

“Cosa Nostra tende a ricostruire i suoi vertici. Adesso dovrà sostituire Matteo Messina Denaro come punto di riferimento per i grandi affari. C'è già chi è pronto a prendere il suo posto”. L'ultimo stragista è appena finito in carcere, ma il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, intervistato da Repubblica, avverte: “Se qualcuno pensa che la partita contro la mafia sia vinta, si sbaglia di grosso. Ora si sposta sulla caccia alla rete di protezioni e connivenze che hanno permesso a Messina Denaro di restare latitante per trent'anni”, dice il magistrato, 61 anni, da settembre al vertice dell'ufficio inquirente che ha coordinato le indagini sulla cattura del padrino. Poi sottolinea: “C'è stata certamente una fetta di borghesia che, negli anni, lo ha aiutato. Le nostre indagini puntano su questo”. Per porre fine alla fuga del boss avete utilizzato anche intercettazioni? “Sono state uno dei pilastri dell'inchiesta. Stiamo parlando di uno strumento indispensabile e irrinunciabile per il contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso. Senza le intercettazioni le indagini non si possono fare oppure non portano a nessun risultato. Questo è un discorso importante che deve essere chiaro una volta per tutte”. (17 gen - deg)

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