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direttore Paolo Pagliaro

DE LUCIA: COSA NOSTRA
E’ NEI SALOTTI BUONI

“La mafia ha sempre avuto rapporti strettissimi con una parte della società che, per semplificare, abbiamo definito borghesia mafiosa. Parlo del mondo delle professioni, dell'imprenditoria, della politica. Ovviamente alludo a singole complicità e non è mia intenzione generalizzare, ma è innegabile che Cosa nostra abbia prosperato, si sia consolidata e diffusa così nel profondo nella nostra terra, anche grazie a quella zona grigia, quella terra di mezzo che a volte ha chiuso gli occhi, fingendo di non vedere. E altre ha avuto invece un ruolo di co protagonista nella storia cri minale del Paese. Non dico nulla di nuovo. Parlo di dati consolidati, acquisiti fin dai tempi del maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone”. Quindi – è la domanda posta dal Corriere della Sera al procuratore di Palermo Maurizio De Lucia – Messina Denaro è riuscito a restare libero, nonostante da anni centinaia di uomini delle forze dell'ordine e tanti magistrati gli dessero la caccia, grazie alla borghesia mafiosa? “Non è così semplice. Dico che in una latitanza così lunga certamente le connivenze di determinati ambiti sociali sono state utili. Ovviamente Messina Denaro ha goduto di un appoggio molto ampio, non solo di certa borghesia”. “Siamo davanti a un rapporto simbiotico, utile per entrambi i partner direi. La borghesia ne ha tratto vantaggio in termini di protezione e anche economici. Cosa nostra è riuscita così a entrare nei salotti buoni dove si discute di affari, finanziamenti, appalti, dove si decidono le politiche pubbliche”. (18 GEN - deg)

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