Di fronte all'accelerazione di Roberto Calderoli sull'autonomia differenziata, arriva lo stop di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fratelli d'Italia. “Capisco le esigenze elettorali, sono legittime in democrazia – afferma Rampelli intervistato dal Fatto - ma della fretta e della scarsa condivisione con cui abbiamo approvato per esempio la riforma del Titolo V della Costituzione, che ha pasticciato le competenze tra Stato e Regioni, ancora paghiamo le conseguenze. Se fossi il ministro Calderoli non vorrei fare la fine di Bassanini criticato da tutti gli amministratori, di destra e sinistra. L'architettura dello Stato va migliorata, ma non si può più sbagliare, pena il collasso”. Il progetto presidenziale e dell'autonomia devono marciare insieme? “Si, ma è una mia convinzione. Come si fa, a parte l'esigenza di consolidare l'unità nazionale attraverso l'elezione diretta del presidente della Repubblica, a non avere una visione organica dello Stato nel caso di una prospettiva presidenzialista e di maggiori poteri conferiti a regioni ed enti locali?”. (19 gen - deg)
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