Il Pd al 33%? Non un obiettivo, su cui ciascuno dei quattro candidati alla segreteria metterebbe probabilmente la firma, ma un risultato,  raggiunto non alle urne ma nelle dichiarazioni dei redditi relative all’anno di imposta 2021. Nella ripartizione del gettito derivante dal due per mille dell'Irpef, i dem si collocano infatti in vetta alle preferenze dei cittadini, con il 33,24% sul totale delle scelte, pari a 7.346.785 euro. Al secondo posto Fratelli d’Italia, con una quota del  16,34% pari a 3.132.360 euro. Sul podio la Lega, con il 6,96% (1.210.231 euro). Italia Viva prende il 3,68%        (973.345 euro), Azione il 3,43% (1.256.466 euro), Più Europa il 2,91%      (577.388 euro), Forza Italia il 2,36% pari a una cifra spettante agli azzurri  di 581.373 euro.  Tra le forze politiche che rappresentano specificatamente le nostre comunità all’estero, il Maie (Movimento Associativo Italiani all'Estero) raccoglie lo 0,38%         delle scelte, pari a  56.722 euro. Ma sono le forze politiche di sinistra a poter vantare elettori e militanti più fedeli: i Verdi vengono scelti dal  5,3%         (837.159 euro),  Sinistra Italiana  dal 5,02% (832.877 euro), Articolo Uno dal 4,67% a 895.065 euro. Nell’elenco dell’anno d’imposta 2021 non figura il Movimento 5 Stelle, ma dal prossimo turno i pentastellati potranno accedere ai finanziamenti.  A novembre 2021, gli iscritti avevano approvato online la proposta del presidente Giuseppe Conte di chiedere l’accesso al 2 per mille, ma il 23 dicembre successivo la “Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici” ne aveva respinto la richiesta, in quanto il M5S non era iscritto al registro dei partiti politici. Mancanza che, con il nuovo statuto presentato da Conte e votato dagli iscritti, è stata colmata così che i pentastellati potranno essere tra i beneficiari del 2xmille. (Roc – 19 gen)