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direttore Paolo Pagliaro

Parte dal Sistina il tour de “Il Piccolo Principe”

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Parte dal Sistina il tour de “Il Piccolo Principe”

A 80 anni dalla pubblicazione, debutto nazionale per “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry, la storia più letta e amata di tutti i tempi, mercoledì 1° febbraio al Teatro Sistina di Roma. Lo spettacolo teatrale, prodotto da Razmataz Live e diretto da Stefano Genovese, sarà in scena a Roma fino al 12 febbraio, e si sposterà successivamente dal 16 al 19 febbraio al Teatro Celebrazioni di Bologna, dal 23 al 26 febbraio al Teatro Colosseo di Torino, dal 2 al 5 marzo al Tuscany Hall di Firenze, e dal 23 marzo al 2 aprile al Teatro Repower di Milano, per poi approdare in Francia il prossimo autunno e ad Amsterdam, Berlino, Dublino, Lisbona e Madrid nel 2024. Pubblicato nel 1943, “Il Piccolo Principe” è un racconto senza tempo, che ha incantato grandi e piccini per generazioni. È il libro più tradotto dopo la Bibbia (oltre 500 lingue e dialetti) e ha venduto più di 200 milioni di copie in tutto il mondo (19 milioni solo in Italia). Un’opera fortemente trans-mediale, che negli anni è stata adattata e declinata in innumerevoli forme, dai fumetti, ai film, dalle serie animate al balletto. Lo show firmato Razmataz Live è una rappresentazione unica nel suo genere, che si snoda attraverso gli innumerevoli linguaggi che la narrazione, la musica, il canto, la scenografia e, più in generale, la performance offrono. In equilibrio tra prosa, musical, nouveau cirque e installazione, ogni significato, ogni personaggio, ogni snodo della vicenda attinge al codice più adatto ad arrivare allo spettatore. “Ciascuna scena non si ferma agli occhi o alle orecchie o all’olfatto” – racconta il regista Stefano Genovese – “Quelli sono solo porte sensoriali per arrivare alla destinazione finale: il cuore di ogni spettatore”. “Il Piccolo Principe” vanta un cast creativo di prim’ordine: Stefano Genovese (Regia), Carmelo Giammello (Scene), Paolo Silvestri (Direzione e arrangiamenti musicali), Guido Fiorato (Costumi) e Giovanni Pinna (Disegno luci).
Foto: Roar Studio

TOSCA D’AQUINO E GIAMPIERO INGRASSIA RACCONTANO NOBILTÀ E SERVITÙ DELL’800
Dal 20 gennaio al 2 aprile andrà in scena, sui palchi di tutta Italia, “Amori e sapori nelle cucine del Principe” di Roberto Cavosi con Tosca D’Aquino e Giampiero Ingrassia con Giancarlo Ratti e con Tommaso D’Alia, Rossella Pugliese e Francesco Godina, regia di Nadia Baldi. Nato da un’idea di Simona Celi, lo spettacolo è prodotto da La Contrada Teatro Stabile di Trieste e Ente Autonomo Regionale Teatro di Messina, le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Carlo Poggioli, le musiche di Ivo Parlati. Sicilia, 1862. Mentre sull’Italia soffiano i venti del nuovo Regno che si prepara ad unificare la penisola, nei palazzi nobiliari l’artistocrazia decadente si prepara a fare i conti con il nuovo corso della storia. Nobili impettiti e nobildonne riccamente agghindate partecipano a balli e banchetti – come quello del fidanzamento del nipote del principe – come se nulla di quanto accade intorno potrà mai mettere a rischio le loro vecchie abitudini. Ma cosa succede nelle cucine del palazzo mentre nei lussuosi saloni soprastanti si consuma l’ennesimo opulento banchetto? È presto detto: volano le portate, si azzuffano i cuochi, si tirano padelle ma soprattutto si svelano amori impensabili, crudeli e meravigliosi conditi da tutti quei santi e profani profumi tipici della cucina siciliana. “Amori e sapori nelle cucine del principe” si dipana tra succulenti litigi, ricatti, ironia, sarcasmo e umorismo attraverso lo scontro di Teresa e Monsù Gaston. Uno invidioso dell’altra, non si accontentano di gareggiare nel preparare i piatti migliori, ma vogliono avere anche l’esclusiva delle attenzioni del principe. Un testo nel quale pietanze e sentimenti si mischiano ad arte in quel caleidoscopico mondo fatto di languore ed erotismo, di passione e causticità tipico del “profondo” sud.

A ROMA VA IN SCENA “L’ULTIMO CANTO DI JOHN KEATS”
Debutta in prima assoluta al Teatro Lo Spazio, dal 2 al 5 febbraio, Daimon- L’ultimo canto di John Keats, spettacolo scritto da Paolo Vanacore, e diretto e interpretato da Gianni De Feo. In un freddo e ventoso autunno romano, il grande psicanalista e filosofo James Hillman percorre la strada lastricata di foglie di platano che dal lungotevere conduce alla Piramide Cestia dove è seppellito il poeta inglese John Keats, colui che Hillman stesso considera la propria nobile guida: il daimon, una presenza divina incaricata di portare a compimento il disegno superiore che la nostra anima ha scelto prima di nascere e di cui ognuno di noi si è dimenticato nel momento in cui è venuto al mondo. Un incontro reale e sovrannaturale allo stesso tempo, che diventa ricerca della propria vocazione come memoria di qualcosa di indefinito che durante l’esistenza non riusciamo mai ad afferrare e che ci fa sentire sempre in qualche modo incompiuti. Hillman riprende il concetto di Keats della poesia intesa come “fare anima” dove per “fare anima” si intende uno sforzo nella comprensione di sé stessi al fine di acquisire una propria singolare identità e, ovviamente, la giusta collocazione nel mondo che ci circonda. La trama del racconto di Vanacore si interseca tra poesia musica e canzoni, in una scenografia essenziale. Pochi elementi che sembrano emergere dalla sabbia o sospesi sulle onde del mare, quell’Oceano infinito che bagna Atlantic City, da dove riemergono i primi ricordi dell’infanzia. Fanno da sfondo immagini proiettate, segni astratti di colori contrastanti, elaborati appositamente da Roberto Rinaldi, come a dare forma alla parola seguendo il filo della narrazione.

LA COMMEDIA “TI LASCIO PERCHÉ MI FAI SALIRE IL CORTISOLO” DEBUTTA A TORINO
Venerdì 3 febbraio alle ore 21 l’attrice Giulia Pont sarà in scena con il suo nuovo spettacolo “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” presso lo Spazio Kairòs Via Mottalciata 7 Torino. Se i divorzi sono in aumento, credere nella coppia non è un progetto fallimentare? Come si fa a pensare di aver trovato l’anima gemella sotto casa, se siamo 7 miliardi? Avranno ragione i poliamorosi? Se Emma Bovary avesse avuto Tinder, come sarebbe finita? La musica leggera ha rovinato la nostra idea di amore? E se stare da soli, alla fin fine, fosse meglio? Giulia Pont è attrice comica, autrice e appassionata lettrice di bugiardini. Ha studiato teatro fisico, clown, teatro di prosa, scrittura comica e canto. Ha fatto anche un corso di cucito ma non chiedetele di fare un orlo perché non si ricorda niente. Tra i suoi spettacoli: “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”, spettacolo più visto al Torino Fringe Festival 2013.

LE TAPPE DI UN’AMICIZIA RIPERCORSE IN “RISOTTO”
Sarà in scena dal 3 al 5 febbraio al Teatro di Villa Lazzaroni a Roma lo spettacolo “Risotto” di e con Amedeo Fago e Fabrizio Beggiato. Le tappe di un’amicizia, nata sui banchi del liceo, e che dura da più di mezzo secolo, vengono ripercorse durante il tempo reale di preparazione di un risotto. Rievocando un passato remoto e prossimo si discorre di barbieri e di dentisti, di matrimoni e di separazioni, di politica e di sedute dallo psicoanalista: cronache minime di fatti e di ideologie. E intanto il risotto cuoce e un po’ alla volta diventa simbolo di un rapporto di identificazione. Miscelata ai ricordi la descrizione, in diretta, dell’arte di cucinare il risotto, che ogni sera si aggiorna con ingredienti diversi. Alla fine, un colpo di scena, un rifiuto, una separazione, e il risotto resta, nella sua realtà di piatto squisito, a disposizione del pubblico, per un piacevole assaggio.

(© 9Colonne - citare la fonte)