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Goddard apre l'era dei viaggi spaziali

16/3/1926

Goddard apre l'era dei viaggi spaziali

Il fisico statunitense Robert H. Goddard il 16 marzo 1926 lancia con successo il primo razzo a propellente liquido ad Auburn, nel Massachusetts, dalla fattoria di suo zia Effie, aprendo la strada all'era dei viaggi nello spazio. Il razzo, niente altro che un assemblaggio di sottili tubi dell'altezza di 10 metri ed alimentato da ossigeno liquido e benzina, viaggia per 2,5 secondi ad una velocità di circa 60 chilometri orari, raggiungendo un'altezza di 41 metri ed atterrando a 184 metri di distanza. Già nel 1903 il russo Konstantin Tsiolkovsky aveva pubblicato un trattato sull'utilizzo di motori a razzo nello spazio, ma è Goddard che, nel 1920, inizia a costruire il primo razzo a propellente liquido, ossia usando la tecnologia che negli anni 1960 avrebbe portato gli esseri umani nello spazio. Quando lancia la sua "creatura", quel 16 marzo, Goddard ha 44 anni e corona un sogno giovanile nato quando a 16 anni, nel 1898, nella nativa Worcester, nel Massachusetts, aveva letto il romanzo di Herbert George Wells "La Guerra dei mondi". Quindi nel 1907, mentre è studente presso il Worcester Polytechnic Institute, inizia a costruire razzi con polvere da sparo e continua i suoi esperimenti missilistici come studente di fisica di dottorato e poi come professore di fisica alla Clark University. Diventa così il primo a dimostrare che i razzi sono in grado di "spingere" il vuoto, come lo spazio. Per questo riceve le critiche alla sua teoria da parte di un editoriale del New York Times del gennaio 1920 (che "rettificherà" solo nel luglio 1969, tre giorni prima dello sbarco dell'Apollo sulla Luna). Goddard è anche il primo ad esplorare matematicamente il potenziale energetico e la spinta di vari combustibili, tra cui l'ossigeno e l'idrogeno liquido. Malgrado lo scetticismo della comunità industriale, Goddard continua lavorare ai suoi progetti fino alla sua morte, nel 1945. A sostenere il suo lavoro è il celebre aviatore Charles A. Lindbergh, che contribuisce a fargli ottenere un finanziamento dal Fondo Guggenheim per la Promozione dell'Aeronautica che consente a Goddard di impiantare una base di lancio a Roswell, nel New Mexico, dove, dal 1930 al 1942, effettua con successo 31 voli di razzi, tra cui uno che raggiunge la distanza di 1,7 miglia al largo della Terra, in 22,3 secondi. Nel frattempo, mentre Goddard conduce i suoi test senza il supporto ufficiale degli Stati Uniti, la Germania, nel settembre 1944, lancia i suoi V-2 missili contro la Gran Bretagna con effetti devastanti. Goddard, che morirà 57enne, nel 1945, a Baltimora, non potrà vedere quindi aprirsi la grande stagione della missilistica negli anni ‘50 e '60. Lo ricorda il Nasa Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland.

(© 9Colonne - citare la fonte)