“Purtroppo il mondo non ha ancora ricevuto una risposta chiara dalla Russia alle numerose proposte di cessate il fuoco”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso quotidiano alla nazione. “I bombardamenti e gli attacchi russi continuano. Mosca è rimasta in silenzio tutto il giorno riguardo alla proposta di un incontro diretto”, ha insistito il leader ucraino, descrivendo questo silenzio come “molto strano”. “La Russia dovrà porre fine a questa guerra, e prima lo farà, meglio sarà. Non ha senso continuare a uccidere”, ha aggiunto Zelensky.
Ieri però da Mosca è giunta una dura reazione alle dichiarazioni occidentali. “Questo linguaggio ultimatum è inaccettabile per la Russia, non è appropriato. Non ci si può rivolgere alla Russia con un linguaggio simile”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Da parte sua, il presidente americano, Donald Trump, non ha escluso di recarsi in Turchia giovedì per i previsti colloqui tra Ucraina e Russia. “Non so dove sarò giovedì. Ho così tante riunioni, ma ho pensato di andarci in aereo”, ha detto in conferenza stampa il tycoon. (13 MAG - deg)
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