San Costantino Albanese, una piccola comunità albanofona ai piedi del Pollino, in provincia di Potenza, conserva nel nome, nella lingua, nelle tradizioni, ma anche nelle architetture e nelle funzioni religiose di rito bizantino, il lascito delle popolazioni albanesi che vi hanno trovato rifugio nella prima metà del Cinquecento. Allo stesso tempo, mantiene vive le tradizioni culturali dell’area, la Val Sarmento, godendo di quella che Carmine Abate ha chiamato “identità per addizione”: due eredità culturali, fuse in una del tutto originale, con punte di riconosciuta eccellenza nell’ambito musicale dove le due componenti si specchiano nella vivacità del canto polifonico e nel repertorio per zampogne. Nel segno di questa eccellenza si pone il progetto denominato “Il Borgo dei suoni”: dal 21 luglio al 3 agosto, la Scuola Internazionale di Etnografia Audiovisuale porterà nel paese etnomusicologi, cineasti, documentaristi e studiosi di grande prestigio, impegnati in un fitto programma di lezioni e seminari rivolti a 12 filmmaker provenienti da ogni parte del mondo, chiamati anche a realizzare prodotti audiovisivi e installazioni multimediali su aspetti che riguardano la vita, la cultura, l’ambiente e il territorio di questa piccola comunità arbëresh, con particolare riferimento alla sua spiccata vocazione musicale. Tra i docenti, il regista, produttore e sceneggiatore Pat Collins; Magali De Ruyter, antropologa, etnomusicologa, traduttrice e musicista, docente all'Università di Parigi VIII; Steven Feld, antropologo, regista, artista e performer; Rossella Schillaci, documentarista e antropologa, autrice di importanti lavori sulla Basilicata.
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