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VALDITARA: SU GENDER
STOP PROPAGANDA

VALDITARA: SU GENDER <BR> STOP PROPAGANDA

Il disegno di legge sul consenso informato non impedisce di fare educazione sessuale e affettiva nelle scuole. Lo ribadisce il ministro Giuseppe Valditara, in una intervista a La Verità: “Nei programmi scolastici c'è tutta l'educazione sessuale nel senso biologico, quindi la conoscenza delle differenze sessuali, degli apparati riproduttivi, delle funzioni riproduttive, dello sviluppo puberale, dei rischi relativi alle malattie trasmesse sessualmente, quindi c'è tutto quello che riguarda l'insegnamento dell'educazione sessuale in senso biologico”. E sull'affettività, invece? “Nel ddl non c'è alcun riferimento all'educazione all'affettività, anzi c'è un riferimento esplicito ai programmi scolastici e, quindi, anche all'educazione civica. Nelle nuove Linee guida, abbiamo per la prima volta inserito non solo l'educazione al rispetto verso tutti e in particolare verso la donna, ma anche l'educazione alle relazioni. Nei nuovi programmi scolastici ci sarà anche l'educazione all'empatia affettiva e relazionale, quindi tutto quello che riguarda rapporti positivi trai giovani e rapporti rispettosi nei confronti dell'altro sesso”. L'opposizione dice che bisogna agire dl più sulla violenza di genere… “Ma guardi che c'è già l'educazione al contrasto della violenza di genere, al contrasto delle violenze sessuali e, quindi, anche dei femminicidi” e “non è vero che fanno parte soltanto delle 33 ore dell'educazione civica, perché li abbiamo previsti interdisciplinari, innervano insomma tutte le discipline”. E aggiunge: “Non vogliamo l'indottrinamento all'interno delle nostre scuole, l'indottrinamento cosiddetto "gender". C'è un esempio che credo sia emblematico, quello della giornalista britannica che è stata sanzionata perché ha detto che il caldo danneggia le donne incinte, mentre il politicamente corretto pretendeva che lei dicesse le persone incinte. Queste sono le teorie gender che francamente a un bambino di 3, 4 o 10 anni rischiano di creare solo confusione in testa”. E come si parlerà di sessualità? “Per quanto riguarda i temi della sessualità che non rientrano nell'ambito dei programmi scolastici, per le scuole medie e per le scuole superiori potranno essere affrontati, ma a determinate condizioni. Innanzitutto soltanto da esperti con una preparazione scientifica adeguata, di cui la scuola si fa garante. Se dunque, per ipotesi, l'esperto non avrà caratura scientifica e svolgerà attività di propaganda, chi ha organizzato il corso ne dovrà rispondere. Seconda cosa, non potranno più entrare nelle scuole associazioni, gruppi di pressione, enti vari e quant'altro che spesso, in passato, avevano solo lo scopo di indottrinare e non di informare correttamente. In terzo luogo, tutto questo sarà possibile solo con il consenso, per i ragazzi minorenni, delle famiglie. I genitori dovranno essere adeguatamente informati sul contenuto del corso e su chi lo terrà. I genitori che non sono d'accordo potranno semplicemente chiedere che i propri figli frequentino un corso alternativo, magari di italiano, di storia o altro”. Perché serve il consenso informato? “Perché i ragazzi vanno fatti crescere senza condizionamenti, senza mettere loro in testa teorie che non hanno ancora gli strumenti per saperle affrontare. Poi è giusto valorizzare il ruolo dei genitori, come dice la Costituzione”. (14 nov - red)

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