L’assegnazione della delega alla presidenza della Commissione per le Adozioni internazionali al ministro Maria Elena Boschi dovrà portare a un rinnovato interesse sul tema. Se lo augurano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e anche il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Amendola entrambi ascoltati oggi in Commissione Giustizia alla Camera, vista la lunghissima fase di stallo in cui versa la Cai. "La Commissione per le adozioni internazionali dovrebbe adoperarsi per accordi bilaterali forti e strutturati, specialmente con i Paesi che non aderiscono alla convenzione per i diritti del fanciulli - spiega la Lorenzin - Commissione che non si riunisce da circa 2 anni in attesa del rinnovo, come sappiamo bene: siamo sicuri che la recente attribuzione della delega alla Boschi porterà vitalità al tema". E anche Amendola, formulando gli auguri al ministro Boschi, assicura "che la Farnesina continuerà a sostenere in tutte le sue attività: ricordiamo che il ministero ha un proprio membro all' interno della commissione, che non si riunisce da due anni ma che auspichiamo avrà ora un rinnovato slancio".
LORENZIN Rilancio che dovrebbe servire a far incontrare domanda e offerta in un contesto non semplice: "c'è grande richiesta e grande bisogno di adozioni, ma sempre maggiore difficoltà a far incontrare questi bisogni - spiega Lorenzin - E porre l' interesse dell' adulto in testa ha portato a effetti pericolosissimi, come la compravendita di minori e i rapimenti a scopo adottivo. A tutti sta a cuore il futuro dei bambini, bisogna riuscire a trovare percorsi che assicurano ai bambini il massimo dei diritti". Lorenzin ha messo in evidenza soprattutto due ordini di problema: "la necessità di seguire questi bambini psicologicamente una volta entrati a far parte delle nuove famiglie" ma anche quelle delle famiglie stesse "cui serve una assistenza psicologica per capire e decifrare i segnali dei bambini ed essere preparati a questa grandissima prova"; e "il grande lavoro da fare anche sugli affidi: dovremo stimolarli, serve grande disponibilità dei genitori e anche qui serve supporto psicologico sia per il minore che per la famiglia".
AMENDOLA Amendola ha invece precisato che le funzioni della Farnesina nelle adozioni internazionali "sono limitate al rilascio del visto di ingresso per il minore adottando. Diverso è il caso in cui si verifichino criticità straordinarie nei Paesi di provenienza, come cambi nella legislazione sulle adozioni, provvedimenti amministrativi di blocco dell' intero sistema delle adozioni, o questioni politiche e sociali: in questi casi la Farnesina è chiamata a intervenire sulle autorità straniere per propiziare e facilitare le procure". Si tratta, spiega Amendola di "richieste sempre più frequenti sui quali il ministero agisce nel suo naturale ruolo di gestore della politica estera". Due i casi specifici citati dal sottosegretario: quello della Bielorussia, "con la quale sono ripresi i provvedimenti di adozioni grazie in particolare all' interesse dell' allora sottosegretario Marta Dassù" e con la Repubblica Democratica del Congo, "una vicenda nota e dolorosa e a lungo trascinatasi che la Farnesina ha contribuito a sbloccare: stiamo finalmente assistendo alla positiva conclusione della vicenda proprio in queste settimane".
(23 mag - PO / Sis)
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