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EMA, MARONI: EUROPA FOLLE, PAREGGIO PILOTATO

EMA, MARONI: EUROPA FOLLE, PAREGGIO PILOTATO

“Non so se sono più amareggiato o più arrabbiato...”, “noi abbiamo fatto il dossier come dovevamo farlo e questo ha fatto arrivare Milano in testa alla classifica” e anche Gentiloni è “molto, molto arrabbiato perché la Spagna di Rajoy ha votato a favore di Amsterdam”, “c'è già chi fa il tifo perché Amsterdam fallisca. Io, no. Per nulla. Sarebbe fare il tifo per un danno alla salute degli italiani. Anzi, credo che l'Italia e Milano, se serve, debbano invece dare una mano ai Paesi Bassi e alla capitale olandese”. Così Roberto Maroni, in una intervista al Corriere della Sera, commenta l’esclusione di Milano per l'assegnazione dell'Agenzia del farmaco (Ema). E in una intervista a Repubblica rincara: “Il sentimento che prevale in questo momento è la tristezza nei confronti di un' Europa che neppure di fronte a una partita così importante sa decidere e si affida al caso. Non si assume la responsabilità di decidere. Nessuno mi toglie dalla testa il pensiero che si è arrivati a tredici voti alla pari volutamente, con l'astensione della Slovacchia. Proprio per poter alla fine affidare il risultato al caso e non subire le conseguenze di una decisione che avrebbe scontentato uno dei due paesi. L'Olanda o l'Italia. Questa è la mia valutazione. Nemmeno più ai Mondiali di calcio si fa così. Affidarsi al sorteggio è una follia e dimostra quanto questa Europa sia incapace di gestire questi fenomeni. Di fronte ai pareggi, una volta nelle partite di calcio mondiali si ricorreva al lancio della monetina. Ora ci sono i rigori e ci volevano anche per assegnare la nuova sede di Ema. Bisognava convocare le due città più votate davanti alla Commissione europea per illustrare i propri dossier. E poi alla fine il voto dei ventisette paesi, ma a scrutinio palese. Una Ue seria e responsabile lo avrebbe fatto, invece di affidarsi al sorteggio. Oltretutto Amsterdam non ha la nuova sede pronta, c'è il rischio che non lo sia per marzo 2019. Se succedesse, l'Agenzia non sarebbe operativa e sarebbe per tutti. E’ stata una giornata nera per l'Europa”. E sui sospetti di poca trasparenza nel sorteggio sottolinea nella sua intervista al Corriere della Sera: “Certo, se sorgessero dubbi sulla trasparenza, altro che Catalogna... E’ possibile che fra un turno e l'altro qualcuno si sia mosso per il pareggio? Non lo so. Di certo, un'istituzione che funziona non si comporta così. Ma nessuno mi leva dalla testa che ci si sia affidati a bussolotti o monetine semplicemente per non scontentare nessuno. Perché l'Europa non soltanto è debolissima sulla politica estera, come si dice da sempre. Ma neppure è in grado di prendere la decisione migliore per i suoi cittadini. E così, si va al testa o croce”. Il governatore quindi sottolinea: “Bratislava è uscita alla prima votazione e poco più tardi la sede dell'agenzia bancaria (Eba) non è andata in Germania ma a Parigi, dopo un ballottaggio con Dublino per cui io personalmente tifavo. Peggio di così, mi pare difficile. Sul piano politico è qualcosa di clamoroso”. Evidenzia inoltre che “oggi è il giorno più nero di Angela Merkel. Anzi, io credo che questa giornata rappresenti la fine dell'era Merkel. La cancelliera non è riuscita a fare il governo di minoranza e il suo ‘titolo’ è letteralmente crollato”. II segretario della Lega Salvini ha detto che è prioritario per il prossimo governo il ridiscutere i 17 miliardi all'anno che versiamo a Bruxelles... “Ma no, io concordo con lui sul fatto che l'Europa non sia più in grado di funzionare e comprendo una critica forte. Però, credo che entrare in una logica di ritorsioni per noi sarebbe un danno”. (21 nov - red)

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