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«NOSTRO CANDIDATO PREMIER NON NEOFITA»

In una intervista al Mattino Silvio Berlusconi rafforza gli indizi secondo cui il candidato premier del centrodestra potrebbe essere il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani.  “Mi piacerebbe molto un premier donna, ma purtroppo non è ancora emersa la figura con le caratteristiche adatte. Sarà dunque un uomo, di straordinaria autorevolezza ed esperienza, in Italia e all'estero. Certo non un neofita, ma l'esperienza che conta non è solo quella politica”. E a Salvini il quale sostiene che se prenderà un voto in più di Fi toccherà a lui formare il governo replica: “È un criterio che ho indicato io per primo, e se accadrà noi lo sosterremo lealmente. Lo stesso vale naturalmente per Giorgia Meloni. Però io sono sicurissimo che l'apporto dei nostri alleati sarà importante, ma Forza Italia sarà di gran lunga il primo partito del centrodestra”. Sul problema dell'immigrazione inoltre afferma: “Salvini non è così bellicoso come viene dipinto. In ogni caso, eviterei ogni strumentalizzazione politica di quanto è accaduto a Macerata: è morta una ragazza in circostanze drammatiche e poi un folle ha tentato di far giustizia da sé. Invece di domandarci a chi conviene tutto questo, dobbiamo domandarci coane si è arrivati a questo punto. Io mi guardo bene dal criminalizzare gli stranieri, anche quelli che sono entrati e vivono da clandestini nel nostro Paese. Ma qualunque persona responsabile si rende conto che 600.000 persone, l'equivalente di una città coane Palermo o Genova, che vivono ai margini della società, di elemosina o di piccola criminalità, sono una bomba sociale pronta ad esplodere. E il dramma colpisce soprattutto gli italiani più deboli”. Tra i capipartito dei principali schieramenti politici, Berlusconi è quello che tra 5 e 15 febbraio ha dominato più di altri i media italiani, raccogliendo 10.557 menzioni, il 9,4% delle quali legate al tema dell’immigrazione. Matteo Renzi è secondo, anche se di poco, con 10.375 citazioni e si distingue per essere il leader di partito che ha trattato in modo più aperto il tema (117 ricorrenze) di un possibile ritorno al voto nel caso in cui dalle elezioni non emerga alcun vincitore. A mettere in evidenza questi risultati è il monitoraggio svolto su oltre 1000 fonti d’informazione fra carta stampata, siti di quotidiani, principali radio, tv, blog da Mediamonitor.it, considerando le ‘citazioni esatte’ (nome cognome) dei singoli personaggi tra il 5 e il 14 febbraio. Del presidente di Forza Italia si è parlato molto anche in relazione ai temi delle larghe intese (5,2% delle menzioni totali) e del condono fiscale (3,8%). Secondo quanto rilevato da Mediamonitor, del segretario del Pd si è parlato soprattutto per questioni legate a migranti (14,4% - 14893 ricorrenze), razzismo (6,6%) e candidati impresentabili (5,9%). Al terzo posto, con appena 152 menzioni in meno rispetto a Renzi, c’è Matteo Salvini (10.223), il cui nome ricorre soprattutto quando si parla di immigrazione (23% delle citazioni totali, 2360 ricorrenze) e sicurezza (1.894), grandi cavalli di battaglia del leader leghista. (19 feb - red)

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