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Voto Estero, Borghese (Maie): ripartire dalla rete consolare

Voto Estero, Borghese (Maie): ripartire dalla rete consolare

Argentina, Uruguay, Brasile: il Movimento associativo italiani all’estero conquista il Sudamerica dove raggiunge percentuali di voto importanti alle politiche del 4 marzo. “Siamo molto contenti del risultato che il Maie ha raggiunto alle elezioni, siamo un movimento che dà voce agli italiani fuori dall’Italia, il nostro obiettivo è rappresentare nel miglior modo possibile la realtà dei nostri connazionali nel mondo”, commenta orgoglioso Mario Borghese, eletto alla Camera in America meridionale proprio tra le fila del Maie. All’estero il Pd è il primo partito con sette seggi conquistati tra Camera e Senato, in testa in Europa e in Africa-Asia-Oceania-Antartide. In Sudamerica, invece, non c’è storia: è il Maie a raccogliere la percentuale di voti più alta staccando gli avversari di diversi punti. “Un ottimo risultato – sottolinea Borghese – lo abbiamo raggiunto anche in Nord America e adesso siamo pronti per metterci al lavoro”.

ITALIA-ARGENTINA, PAESI FRATELLI - Classe 1981, nato a Cordoba e cresciuto in “un ambiente di italianità”, Borghese, dopo aver seguito lo spoglio dei voti degli italiani all’estero a Castelnuovo di Porto, è tornato nella sua Argentina: un “paese fratello dell’Italia” dove, spiega, “la rete consolare è distrutta, sono state tagliate molte risorse”. Proprio da qui il Maie riparte perché, afferma Borghese, “ci vogliono mesi per il rinnovo del passaporto e anni per il riconoscimento della cittadinanza. È necessario aumentare le risorse, destinare soldi e risorse umane ai Consolati”. Sottolineando l’importanza dei nostri emigrati nell’agenda politica dell’Italia, Borghese denuncia che “nella scorsa legislatura non è stato fatto nulla per gli italiani nel mondo”. Italia e Argentina “hanno economie complementari – continua il neodeputato – e insieme possiamo fare tante cose”. Secondo Borghese, l’Argentina “ha le materie prime ma ha bisogno del know how italiano per essere competitiva a livello mondiale”. Sulle polemiche che a ogni tornata elettorale investono il voto degli italiani all’estero, Borghese lancia una proposta: “E’ necessario migliorare il sistema di voto. Si potrebbe fare un sistema misto: nelle grandi città si potrebbero allestire i seggi nei Consolati, mentre le persone che vivono a una distanza di più di 30 km dalle sedi diplomatiche potrebbero votare per corrispondenza”. (Sip – 12 mar)

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