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direttore Paolo Pagliaro

L’appello di FareAmbiente: feriti in aumento, stop ai “botti” illegali

L’anno scorso, le festività natalizie sono state caratterizzate da un aumento degli incidenti dovuti all’utilizzo dei fuochi pirotecnici. La regione in cui le forze di polizia e quelle sanitarie hanno dovuto maggiormente prestare soccorso è stata il Lazio con 171 feriti (contro i 114 dell’anno precedente), seguito dalla Lombardia (88), la Campania (86), l’Emilia Romagna (76) e la Toscana (52). Solo in Sardegna, per il secondo anno consecutivo, non si sono verificati incidenti, mentre Napoli si è confermata la città con più feriti (37) per l’esplosione di fuochi d’artificio. Sono alcuni dei dati contenuti nel rapporto “Legalità, fuochi pirotecnici, contraffazione dei giocattoli: dal degrado sociale alla prevenzione ambientale” presentato questa mattina a Roma presso la sede di FareAmbiente. L’Ufficio Studi e Ricerche di FareAmbiente stima come durante il periodo Natalizio si concentrino quasi il 50% delle truffe. Una piaga che riguarda soprattutto cibo e giocattoli ma che include anche i fuochi d’artificio, con conseguenze gravissime sull’incolumità dei più giovani.

 

DALLE PIAZZE AL WEB. “Se dobbiamo festeggiare Natale e Capodanno festeggiamolo nella legalità, non utilizzando botti contraffatti – ha detto il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe – Non dobbiamo far sì che un momento di felicità diventi dramma. Ogni anno, nelle scuole e attraverso i media, cerchiamo di educare all’utilizzo dei botti di Natale e di Capodanno. Non siamo contro i fuochi d’artificio, purché questi siano legali”. Due, in particolare, i punti messi in evidenza dal rapporto e illustrati questa mattina dalla responsabile dell’Ufficio Studi e Ricerche di FareAmbiente Anna Zollo: in primo luogo, il divieto da parte di importanti città all’utilizzo di fuochi pirotecnici ha avuto l’effetto paradossale di incrementare l’uso di materiale illegale o, peggio ancora, “fabbricato” in casa così come di pistole e fucili. Il secondo fenomeno riguarda il fai da te sul web. Se fino ad alcuni anni fa il problema era l’uso di botti non a norma, perché importati e senza nessuna certificazione, oggi invece c’è il rischio dei “piccoli chimici” dei fuochi pirotecnici. Alla voce “come fare fuochi artificiali artigianali” corrispondono sul web circa 469.000 risultati, con tanto di tutorial e schede tecniche.

 

IL VADEMECUM. Presentando la guida operativa per il controllo degli articoli pirotecnici, realizzata dal Sistema Informativo Anti-Contraffazione della Guardia di Finanza, il tenente colonnello Pietro Romano ha sottolineato: “Il tema dominante è quello della sicurezza dei prodotti e della tutela dei consumatori. La normativa oggi è molto complessa e prevede diverse tipologie con diverse licenze per la loro commercializzazione. Il consumatore – ha affermato il comandante Romano – non deve farsi attrarre dal prezzo, deve essere educato alla sicurezza e rivolgersi a negozi specializzati. Il commerciante è il primo filtro della legalità per evitare i bollettini di guerra”. In rappresentanza di Assogiocattoli e delle 9mila imprese del settore fuochi d’artificio è intervenuto Maurizio Borgonovo, che ha portato l’esempio di altre nazioni che hanno destinato aree delimitate, come grandi parcheggi vuoti in periferia, per l’utilizzo dei botti.
(Caf – 18 dic)

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